Tutti ormai sanno che nel novembre del 1917 (il 7 – 8 di quel mese) si concludeva con l’assalto al Palazzo d’Inverno a San Pietroburgo il percorso che aveva condotto Lenin e la sua frazione bolscevica dei socialisti rivoluzionari russi ad assumere il potere in quella parte d’Europa. In molti hanno ricordato quelle vicende organizzando iniziative culturali. Il progetto di ANNIVERSARI 2017 che ha trattato temi come quello della pedagogia donmilaniana nel cinquantenario dalla scomparsa del prete di San Donato a Calenzano e di Barbiana (intorno ad esso abbiamo incontrato sia Mario Lancisi per due volte, a Prato ed a Calenzano, sia Eraldo Affinati che Sandra Gesualdi). Abbiamo anche dedicato due incontri alla figura di Antonio Gramsci ad ottanta anni dalla sua morte invitando il professor Angelo d’Orsi, straordinario studioso e cultore della vita e dell’opera gramsciana, autore dell’ultima nuova biografia, edita da Feltrinelli. E sempre con il d’Orsi ci siamo incontrati a Montemurlo per parlare del 1917 e della Rivoluzione russa: lo abbiamo fatto a completamento di altre due iniziative sullo stesso argomento curate dal gruppo di Altroteatro di Firenze.
Antonio Gramsci seguiva con grande attenzione le vicende russe. A Torino, giovane studente universitario, aveva impegnato molto del suo tempo nella vita culturale e politica del Partito Socialista ed era diventato la punta di diamante della redazione de “Il Grido del popolo” e dell’ “Avanti!”. Su questi aveva pubblicato molti articoli che trattavano delle vicende russe.
100 anni fa il 1° dicembre del 1917 egli pubblicava su “Il Grido del Popolo” un articolo dal titolo “La Rivoluzione contro il Capitale” nel quale tra le altre cose diceva:
La rivoluzione dei bolscevichi si è definitivamente innestata nella rivoluzione generale del popolo russo. I massimalisti che erano stati fino a due mesi fa il fermento necessario perché gli avvenimenti non stagnassero, perché la corsa verso il futuro non si fermasse, dando luogo ad una forma definitiva di assestamento, … si sono impadroniti del potere, hanno stabilito la loro dittatura, e stanno elaborando le forme socialiste su cui la rivoluzione dovrà finalmente adagiarsi per continuare a svilupparsi armonicamente, senza troppi grandi urti, partendo dalle grandi conquiste già realizzate.
La rivoluzione dei bolscevichi è materiata di ideologie più che di fatti… Essa è la rivoluzione contro il Capitale di Carlo Marx. Il Capitale di Marx era, in Russia, il libro dei borghesi, più che dei proletari. Era la dimostrazione critica della fatale necessità che in Russia si formasse una borghesia, si iniziasse un’era capitalistica, si instaurasse una civiltà di tipo occidentale, prima che il proletariato potesse neppure pensare alla sua riscossa, alle sue rivendicazioni di classe, alla sua rivoluzione. I fatti hanno superato le ideologie. I fatti hanno fatto scoppiare gli schemi critici entro i quali la storia della Russia avrebbe dovuto svolgersi secondo i canoni del materialismo storico. I bolscevichi rinnegano Carlo Marx, affermano con la testimonianza dell’azione esplicata, delle conquiste realizzate, che i canoni del materialismo storico non sono così feroci come si potrebbe pensare e come si è pensato…
La predicazione socialista ha messo il popolo russo a contatto con le esperienze degli altri proletariati. La predicazione socialista fa vivere drammaticamente in un istante la storia del proletariato, le sue lotte contro il capitalismo, la lunga serie degli sforzi che deve fare per emanciparsi idealmente dai vincoli del servilismo che lo rendevano abietto, per diventare coscienza nuova, testimonio attuale di un mondo da venire. La predicazione socialista ha creato la volontà sociale del popolo russo. Perché dovrebbe egli aspettare che la storia dell’Inghilterra si rinnovi in Russia, che in Russia si formi una borghesia, che la lotta di classe sia suscitata, perché nasca la coscienza di classe e avvenga finalmente la catastrofe del mondo capitalistico? Il popolo russo è passato attraverso queste esperienze col pensiero, e sia pure col pensiero di una minoranza. Ha superato queste esperienze. Se ne serve per affermarsi ora, come si servirà delle esperienze capitalistice occidentali per mettersi in breve tempo all’altezza di produzione del mondo occidentale…
ANNIVERSARI 2017 continuerà nel corso di questo mese ad occuparsi di Gramsci, di Danilo Dolci e della Rivoluzione russa per poi inoltrarsi nel settantennale dalla entrata in vigore della Costituzione italiana (1° gennaio 1948).