Franco Zeffirelli firma un nuovo Rigoletto. Un progetto importante e impegnativo, una collaborazione internazionale tra giganti. L’opera andrà in scena nel settembre 2020, a Muscat, capitale dell’Oman. Lo sforzo è della Royal Opera House Muscat (Rohm), una delle principali istituzioni culturali del mondo arabo. La produzione del capolavoro di Giuseppe Verdi, che inaugurerà la stagione 2020 – 2021, celebra il decennale delle stagioni della Rohm e il 50° anniversario dell’Oman.
Uno dei più bei teatri al mondo
La Royal Opera House Muscat è un complesso di straordinario fascino per la felice combinazione di gusto e stile omanita e di segno architettonico contemporaneo. Sintesi emblematica di tradizione e modernità, la stessa che contraddistingue il Paese. Acustica eccellente, caratteristiche tecniche all’avanguardia per funzionalità e tecnologie messe a disposizione delle più moderne produzioni, ne fanno una macchina teatrale perfetta. Un’istituzione che rappresenta il frutto di una visione fortemente illuminata del Sultano Qaboos bin Said Al Said.
Nel corso della conferenza stampa, presso la casa del maestro Zeffirelli, è stata illustrata nel dettaglio la nuova produzione commissionata dalla Royal Opera House Muscat. Una produzione il cui allestimento sarà realizzato in collaborazione con Fondazione Arena di Verona per le scenografie, Fondazione Teatro dell’Opera di Roma per i costumi e in partnership con la Fondazione Franco Zeffirelli. Al progetto aderiscono in qualità di coproduttori il Teatro Nazionale dell’Opera della Lituania e il Teatro Nazionale Croato di Zagabria.
La presentazione del progetto Rigoletto
Ad aprire la conferenza stampa, alla quale ha assistito anche lo stesso Franco Zeffirelli, è stata Rawya Saud Al Busaidi, ministro dell’Alta educazione dell’Oman e presidente del Consiglio d’amministrazione della Royal Opera House Muscat. La ministra, dopo avere espresso la propria soddisfazione per il felice esito delle prestazioni artistiche delle numerose Fondazioni Lirico-Sinfoniche italiane che si sono esibite finora a Muscat, si è soffermata in particolare su quello che ha significato in questi anni la Royal Opera House. Un’istituzione culturale che si è guadagnata un ruolo di primissimo piano in ambito internazionale come promotore di collaborazioni e iniziative sempre più importanti e prestigiose.
«Una realtà istituzionale dal forte valore iconico, simbolo dell’identità culturale. Un’attività multidisciplinare che evidenzia una straordinaria volontà di aprirsi al mondo ed essere fermento culturale di unione e pace tra i popoli anche grazie al linguaggio universale della musica, considerato l’ampio spettro di generi che contraddistingue la programmazione – ha sottolineato il ministro – Produrre il Rigoletto del Maestro Zeffirelli, nell’anno più importante della storia dell’Oman, sono sicura innescherà ulteriori ampie ricadute in termini di turismo culturale internazionale. Una prospettiva che, considerato anche il fascino così forte che il Paese già esercita sui viaggiatori contemporanei, ci spinge a farne sempre di più una destinazione culturale d’eccellenza e un’oasi di cultura e incontro in Medio Oriente».
A seguire, ha preso la parola Umberto Fanni, dal 2014 Direttore Generale e Artistico della Royal Opera House Muscat, già direttore artistico dell’Arena di Verona, del Teatro Verdi di Trieste e del Teatro Lirico di Cagliari. Negli ultimi quattro anni vanno ascritte proprio a Umberto Fanni le stagioni di maggiore rilievo, sia per gli allestimenti operistici (con teatri quali la Wiener Staatsoper, l’Opera di Lione, Deutsche Oper Berlin, Munchen Staatsoper, Teatro Mariinsky di San Pietroburgo, Arena di Verona, Opera di Roma, Regio di Torino, Opera di Firenze e molti altri) che per gli interpreti scelti, tra cui spiccano i cantanti Placido Domingo, Jonas Kaufmann, Juan Diego Florez, Roberto Alagna, Anna Netrebko, Kristine Opolais, Diana Damrau e direttori quali Valerij Gergiev e Riccardo Muti. E sono anche merito della sua direzione i grandi sforzi fatti per attivare il processo di trasformazione della Royal Opera House Muscat, da teatro ospitante a vero e proprio teatro di produzione, avviando un percorso fatto di produzioni proprie e coproduzioni con i più importanti teatri e istituzioni culturali del mondo.
«Era sempre stato il suo sogno nel cassetto – ha rivelato Pippo Corsi Zeffirelli, vicepresidente della Fondazione Franco Zeffirelli – Rigoletto è un’opera le cui potenzialità hanno sempre molto intrigato il Maestro e alla quale, in alcuni momenti della sua carriera, in un lontano passato, si era avvicinato senza mai portare fino in fondo il progetto. Poi, un anno fa ha cominciato insieme al suo storico assistente alla regia Stefano Trespidi, a concentrarsi sul Rigoletto per l’Oman. Abbiamo raccolto, e stiamo tuttora raccogliendo tanto materiale intorno a questo titolo. Idee, schizzi, appunti e precisi piani di lavoro. Da questo lavoro ne emerge un quadro registico del tutto in linea ed omogeneo, nel quale il Maestro si è avvicinato in più riprese offrendo una lettura molto coerente con le profonde contraddizioni interiori del protagonista».