Nella notte del 27 maggio 1993 in via dei Georgofili a Firenze, venne compiuto un attentato terroristico per mano di Cosa Nostra. L’autobomba, imbottita con 277 chilogrammi di esplosivo, provocò la morte di 5 persone: i coniugi Nencioni con le loro due figlie e lo studente Dario Capolicchio. Circa quaranta persone rimasero ferite.
L’esplosivo era nascosto in un furgone Fiat Fiorino rubato la sera prima, che venne parcheggiato sotto la Torre delle Pulci, sede dell’Accademia dei Georgofili. All’1:04 venne innescata l’esplosione che provocò il crollo della torre. Alcune sale della Galleria degli Uffizi e del Corridoio Vasariano vennero danneggiate, molte delle opere custodite in esse furono gravemente compromesse e alcune quasi distrutte tra cui Giocatori di carte di Bartolomeo Manfredi risalente al 1617 circa e Adorazione dei pastori di Gerard van Honthorst del 1619.
Il 14 settembre dello scorso anno è stata inaugurata la scultura Albero della pace di Andrea Roggi, in sostituzione della pianta di ulivo posta in via dei Georgofili. La scultura, realizzata in bronzo e alta 4,40 metri è stata svelata durante la commemorazione presenziata da Andrea Roggi, Luigi Dainelli, presidente dell’Associazione Familiari delle Vittime della strage dei Georgofili; e Maria Oliva Scaramuzzi, figlia del presidente dell’Accademia dei Georgofili.
In occasione del ventinovesimo anniversario la città di Firenze ha organizzato iniziative di vario genere e il Presidente dell’Accademia dei Georgofili, Massimo Vincenzini ha affermato che “La memoria è fondamentale ma non deve essere fine a sé stessa. Deve essere invece motivo di slancio più forte nell’invito a profondere ogni energia nel contrasto a ogni forma di violenza e, al tempo stesso, nel promuovere l’impegno di ciascuno a costruire un futuro migliore.
Martina Marotta
Bibliografia e altre fonti:
- Hanno colpito al cuore di Firenze La Repubblica. Archivio. 28 maggio 1993.
- La strage di via dei Georgofili, 27 maggio 1993
- Vent’anni dalla strage dei Georgofili a Firenze, 27 maggio 1993