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Morte di Solimano il Magnifico

Il 6 settembre 1566 muore il sultano ottomano Solimano I, chiamato “Il Magnifico” dagli occidentali e “Kanu“(Il legislatore) dai turchi.

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Estensione dell’impero ottomano alla morte di Solimano

Poco o nulla si conosce dei primi anni di vita di Solimano; poiché in quell’epoca non vi erano concreti motivi che facessero supporre una sua futura ascesa a sultano, i cronisti non si preoccuparono di registrare particolari fatti della sua infanzia. Si suppone che possa essere nato il 6 novembre 1494 a Trebisonda, nell’attuale Turchia, nel periodo in cui il padre Selim governava tale provincia. La madre, la diciassettenne Ayşe Hafsa Sultan, fu probabilmente di sangue reale, forse figlia del Khan di Crimea Meñli I Giray. È probabile che la sua istruzione dovette iniziare all’età di sette anni; studiò il Corano, l’aritmetica, la musica, la scrittura, il tiro con l’arco e, quasi certamente, imparò la lingua persiana e quella araba. Come usanza per i figli degli alti dignitari, intorno agli undici anni venne circonciso, lasciò la madre e andò ad abitare in una propria residenza. All’età di quindici anni il sultano e nonno, Bayezid II, gli affidò la carica di governatore di Karahisar e due anni dopo quella di Caffa (l’attuale Feodosia), già colonia genovese e crocevia degli scambi commerciali tra Iran, India e Europa. Il 6 agosto 1509 Solimano partì per raggiungere la città e assumere la carica. Nel 1512, Selim costrinse il padre sultano ad abdicare e nel contempo sterminò i fratelli e gli altri possibili successori, una pratica consuetudinaria nella casa reale ottomana, ponendo così fine alla guerra civile e diventando il nuovo sultano legittimo. In quel momento Solimano aveva 17 anni e, oltre a governare Caffa, svolgeva altre attività amministrative per conto del padre; partecipò a una campagna militare in Iran, governò Edirne e combatté i banditi a Magnesia dove poi si fermerà dal 1512 per assumerne le redini.

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Ritratto ad acquaforte del giovane Solimano, Hieronymus Hopfer (1526 circa)

Solimano divenne sultano alla morte del padre nel settembre 1520 e iniziò il suo regno intraprendendo campagne militari contro le potenze cristiane nell’Europa centrale e nel Mediterraneo. Belgrado cadde nel 1521; nel 1522-1523 toccò a Rodi, strappata al lungo dominio dei Cavalieri di San Giovanni. Nella battaglia di Mohács, combattuta nell’agosto del 1526, Solimano distrusse la forza militare dell’Ungheria e lo stesso re ungherese Luigi II perse la vita. In occasione del conflitto con i safavidiriuscì ad annettere anche gran parte del Vicino Oriente, Baghdad compresa, e vaste aree del Nord Africa, fino ad arrivare all’ovest dell’Algeria. Sotto il suo dominio, la flotta ottomana dominò i mari, dal Mediterraneo al Mar Rosso, attraversando il Golfo Persico.

Come indica il suo soprannome presso i turchi, Solimano promosse importanti modifiche legislative in materia di società, istruzione, fiscalità e diritto penale. Le sue riforme, realizzate in collaborazione con il principale funzionario giudiziario dell’impero, Ebussuud Efendi, armonizzarono il rapporto tra le due forme del diritto ottomano: il sultanato (Kanun) e la religione (Shari’ah). Le riforme inoltre ridussero le pene capitali e le mutilazioni, migliorarono lo status dei servi cristiani e degli ebrei, Solimano fu anche un pregevole poeta e orafo, oltre che un grande mecenate della cultura. Egli aumentò il numero di scuole elementari (mektebs) portandolo a quattordici, insegnando ai ragazzi a leggere e scrivere, nonché i principi dell’Islam. I giovani che desideravano un’istruzione superiore potevano poi accedere a una delle otto mandrase, il cui programma di studi includeva la grammatica, la metafisica, la filosofia, l’astronomia e l’astrologia. I corsi di perfezionamento consentivano di ottenere un’istruzione di livello universitario, i cui laureati divenivano imam o insegnanti. Alla fine del XVI secolo l’ambiente culturale ottomano appariva variegato e stimolante, e nella sola capitale si contavano oltre 100 madrase. Solimano sovrintese insomma alla cosiddetta “età dell’oro” dell’Impero ottomano, favorendo il suo sviluppo artistico, letterario e architettonico.

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Tughra(firma/sigillo reale personale) di Solimano il Magnifico

Nella vita privata, infrangendo la tradizione ottomana, Solimano sposò Hürrem Sultan, una donna del suo harem, una cristiana di origini rutene che si convertì all’Islam e che divenne famosa in Occidente con il nome di Roxelana, presumibilmente per via dei suoi capelli rossi. Il loro figlio, Selim II, successe al padre nel 1566 alla morte di questi, occorsa dopo quarantasei anni di regno. Gli altri potenziali eredi (Şehzade Mehmed e Şehzade Mustafa) erano già morti, il primo di vaiolo e il secondo strangolato. Un altro figlio, Şehzade Bayezid, venne giustiziato, insieme con i suoi quattro figli, nel 1561, per ordine dello stesso sultano, dopo una ribellione da lui organizzata. Per lungo tempo si è ritenuto che alla morte di Solimano sia seguito un periodo di declino dell’impero. Questa visione è stata poi abbandonata, ma la fine del regno di Solimano è ancora frequentemente indicata come uno spartiacque nella storia ottomana. Nei decenni successivi alla sua morte, infatti, l’impero iniziò a subire significativi cambiamenti politici, istituzionali ed economici, un fenomeno spesso definito come la “trasformazione dell’impero ottomano“.

Immagine d’apertura: ritratto di Solimano del 1530 circa eseguito dal pittore Tiziano

Bibliografia e fonti varie

  • Finkel, Caroline (2005). Osman’s Dream: The Story of the Ottoman Empire, 1300–1923. New York: Basic Books. ISBN 978-0-465-02396-7.
  • İnalcık, Halil; Cemal Kafadar, eds. (1993). Süleyman the Second and His Time. Istanbul: The Isis Press. ISBN 975-428-052-5.; deals with Suleiman 1494–1566
  • Lamb, Harold. Suleiman the Magnificent Sultan of the East (1951) online
  • Necipoğlu, Gülru. The Age of Sinan: Architectural Culture in the Ottoman Empire (Princeton University Press, 2005)
  • Parry, V. J. “The Ottoman Empire, 1520-1566.” in The New Cambridge Modern History II: The Reformation 1520-1559 (2nd ed 1990): 570–594 online
  • Peirce, Leslie P. The Imperial Harem: Women and Sovereignty in the Ottoman Empire (Oxford University Press, 1993)
  • Yermolenko, Galina I., ed. Roxolana in European literature, history and culture (Routledge, 2016).
  • Yermolenko, Galina. “Roxolana: The Greatest Empress of the East.” The Muslim World 95#2 (2005): 231–48.

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