Lavoro a mano armata

La deriva di un ex manager in cerca di lavoro

Che si tratti di abbigliamento o di elettronica non sono un patito delle ultime novità. Tanto più non sono un accanito acquirente delle più recenti uscite librarie. Mi piace, invece, curiosare tra gli scaffali delle librerie indipendenti e nel mare magum di internet in cerca di testi accattivanti. In questo senso mi piace consigliare la lettura di “Lavoro a mano armata” (Fazi Editore) del francese Pierre Lemaitre, uno dei più grandi autori contemporanei di noir.
Pubblicato nel 2013, “Lavoro a mano armata” è un romanzo scritto benissimo, con una struttura solida e intrigante, una trama avvincente e dalla tematica attualissima.
Come si può intuire dal titolo, nel libro si parla di lavoro. Per l’esattezza, di lavoro che non c’è. Siamo a Parigi. Il protagonista (Alain Delambre, 57 anni) è un ex manager d’impresa – responsabile delle risorse umane -, che è stato licenziato a causa della crisi economica. Da quattro tira avanti con un lavoretto part-time smistando scatoloni di medicinali in un’azienda farmaceutica. Nel tempo che gli resta, continua a cercare senza successo – un’occupazione consona al suo curriculum e a coltivare – ricambiato – l’amore per la moglie. Un tran tran senza sbalzi e senza prospettive. Ma all’improvviso qualcosa si rompe. Delambre aggredisce il caporeparto e perde anche il lavoretto, ma contemporaneamente gli si presenta l’occasione d’oro: una selezione per un responsabile delle risorse umane per una grande impresa.
E qui, arriva il colpo magistrale dell’autore, la cui sottile e feroce critica al modello economico occidentale si intuisce nelle azioni, nelle vicende e nei sottofondi di ogni pagina del romanzo: la selezione a cui Delambre dovrà partecipare, infatti, è la messa in scena di un gioco di ruolo che prevede il (finto) sequestro di cinque manager che i candidati dovranno mettere alle strette per guadagnarsi il posto di lavoro.
Da questo momento in poi, la storia si tinge di noir e di suspence. Il protagonista scopre di essere disposto a tutto pur di guadagnarsi il posto di lavoro tanto agognato. Fino a premeditare la violenza e a mettere a repentaglio gli affetti della moglie e delle figlie. È un susseguirsi di colpi di scena che solo la lettura è in grado di restituire appieno. E solo la lettura, ovviamente, può svelare la conclusione di questa vicenda umana e sociale che fa riflettere.
“Lavoro a mano armata” è un romanzo che mette in scena il capitalismo, le sue contraddizioni, le sue debolezze e il germe insano che lo perpetua. Un libro assolutamente da leggere.

Luca Martinelli

Su Luca Martinelli, giornalista, scrittore, critico, conoscitore profondo del mondo dell’editoria, rinviamo al blog personale dedicato a Shelorck Holmes – libriconsherlockholmes.altervista.org – del quale ha per altro scritto nuove storie apocrife.

Please follow and like us:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *