Certi romanzi, come certi film e certi spettacoli teatrali, hanno il potere di farci sognare. Raccontano storie che ci trasportano in mondi in cui l’immaginazione corre al di là delle vicende che leggiamo o vediamo. A me è successo di sognare e far correre l’immaginazione con un libro anomalo, una tipologia di libro che generalmente non viene né segnalato né recensito in blog o rubriche online. Il libro che voglio segnalare, infatti, non è un romanzo né un saggio, ma un copione teatrale. Ha il pregio, però, di raccontare una storia avvincente, con un ritmo mozzafiato come un giallo di classe e con una struttura che non ha nulla da invidiare a un bel romanzo. Si tratta di “Smith & Wesson” (Feltrinelli), di Alessando Baricco, autore che non ha certo bisogno di presentazioni. Si tratta della penultima fatica letteraria di Baricco. Il libro è uscito nel novembre dello scorso anno, anticipando di pochi mesi l’uscita del suo ultimo romanzo, “La sposa giovane”, edito sempre da Feltrinelli.
“Smith & Wesson” propone una storia sognante. Tre personaggi, due uomini e una donna, in cerca di riscatto e, soprattutto, in cerca di affermare sé stessi. I due uomini portano i cognomi ingombranti del titolo (ma non sono, come viene giustamente da pensare, i famosi industriali della colt più famosa del West). Quei cognomi sono una coincidenza, uno di quegli scherzi del destino che, con il loro valore simbolico, rendono gli uomini protagonisti della storia. Anche quando si tratta di una storia piccola. E la donna è una giornalista. Anzi, una ragazza che combatte per diventare una giornalista. E il loro incontro, agli inizi del Novecento, scriverà una pagina epica per la regione delle cascate del Niagara.
La trama? Ecco cosa dice la scheda editoriale:
“Tom Smith e Jerry Wesson si incontrano davanti alle cascate del Niagara nel 1902. Nei loro nomi e nei loro cognomi c’è il destino di un’impresa da vivere. E l’impresa arriva insieme a Rachel, una giovanissima giornalista che vuole una storia memorabile, e che, quella storia, sa di poterla scrivere. Ha bisogno di una prodezza da raccontare, e prima di raccontarla è pronta a viverla. Per questo ci vogliono Smith e Wesson, la coppia più sgangherata di truffatori e di falliti che Rachel può legare al suo carro di immaginazione e di avventura. Ci vuole anche una botte, una botte per la birra, in cui entrare e poi farsi trascinare dalla corrente. Nessuno lo ha mai fatto. Nessuno è sceso giù dalle cascate del Niagara dentro una botte di birra. È il 21 giugno 1902. Nessuno potrà mai più dimenticare il nome di Rachel Green? E sarà veramente lei a raccontarla quella storia?”
Di ingredienti affascinanti, insomma, ce ne sono a bizzeffe. A me, dunque, non resta che augurarvi buona lettura!
Luca Martinelli
Su Luca Martinelli, giornalista, scrittore, critico, conoscitore profondo del mondo dell’editoria, rinviamo al blog personale dedicato a Shelorck Holmes – libriconsherlockholmes.altervista.org – del quale ha per altro scritto nuove storie apocrife.