L’Appennino Tosco-Emiliano è una riserva di biosfera unica al mondo. Lo ha sancito l’Unesco, inserendolo nella lista del programma Man and Biosphere che comprende, adesso, 13 riserve italiane. Tra le nuove entrate, oltre all’Appennino Tosco-Emiliano, figurano anche le Alpi di Ledro e Judiciaria e il Delta del Po. Le tre iscrizioni contemporanee sono un vanto per l’Italia, tanto più che è la prima volta, come rileva il curatore dei dossier che hanno portato alle iscrizioni, Pier Luigi Petrillo.
Come si può leggere sul sito web in italiano dell’Unesco, «Il Programma MAB (Man and the Biosphere) è stato avviato dall’Unesco negli anni ’70 allo scopo di migliorare il rapporto tra uomo e ambiente e ridurre la perdita di biodiversità attraverso programmi di ricerca e capacity-building. Il programma ha portato al riconoscimento, da parte dell’Unesco, delle Riserve della Biosfera, aree marine e/o terrestri che gli Stati membri s’impegnano a gestire nell’ottica della conservazione delle risorse e dello sviluppo sostenibile, nel pieno coinvolgimento delle comunità locali. Scopo della proclamazione delle Riserve è promuovere e dimostrare una relazione equilibrata fra la comunità umana e gli ecosistemi, creare siti privilegiati per la ricerca, la formazione e l’educazione ambientale, oltre che poli di sperimentazione di politiche mirate di sviluppo e pianificazione territoriale».
Appennino Tosco-Emiliano riserva unica al mondo
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