Saranno inaugurate sabato 5 settembre le 3 mostre espositive che daranno avvio al “Prato Comics+Play 2015”, la fiera del fumetto, dell’arte, del gioco e dell’intrattenimento in programma il 12 e 13 settembre a Officina Giovani, organizzata dall’associazione culturale Più Prato, in collaborazione con l’associazione Il Pentolone e promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune di Prato. Tutte le mostre sono a ingresso gratuito e saranno aperte dal 5 al 20 settembre dalle 15 alle 20; il 12 e 13 settembre l’orario invece sarà 10-13, 15-20.
Al Cassero Medievale ci sarà “Un cassero di Fantascienza”, una mostra bipersonale del concept artist Ryan Church e del fumettista Gianluca Pagliarani. Sarà ripercorsa parte della carriera dell’autore della locandina di quest’anno, Gianluca Pagliarani, fino ad arrivare al suo ultimo progetto, i Blasteroid Bros. Una fantascienza vintage, dalle atmosfere orrorifiche e inquietanti. Assieme ai Blasteroid Bros si potranno ammirare opere personali dell’artista californiano Ryan Church, che purtroppo non potrà più essere ospite della manifestazione. Un accostamento tra la modernità dell’environment design del cinema statunitense e il vintage dal tratto che strizza l’occhio al fumetto franco-belga di Gianluca Pagliarani farà immergere il visitatore in una panoramica a tutto tondo sulla fantascienza.
Allo spazio Mostre Firenzuola sarà allestita ” 20 anni di carriera per Marco Santucci”, la mostra personale di Santucci, per celebrare i vent’anni di carriera dell’autore toscano ospite della manifestazione. Santucci esordisce per la prima volta a 20 anni sulle pagine di una miniserie supereroistica chiamata Nembo, edita dalla Phoenix di Daniele Brolli. Dopo poco, entra nei ranghi della Star Comics per la quale realizza un paio di numeri della serie a fumetti Samuel Sand. Successivamente inizia una lunga esperienza lavorativa come matitista nella serie bonelliana Mister No. Della serie realizza circa una decina di albi. Divenuto così collaboratore fisso della Sergio Bonelli Editore, l’autore toscano entra a far parte dello staff della Scuola Internazionale di Comics di Firenze dove tiene lezioni di fumetto e di grafica 3D dal 2000 al 2008. Come co-creatore del progetto Termite Bianca, Marco ha la possibilità di cimentarsi in quella che è un’altra sua passione: la sceneggiatura. Della serie, illustrata dal bravo Patrizio Evangelisti, escono 3 volumi, editi in Italia e Francia dalla Vittorio Pavesio Productions. Dal 2006 al 2008, entra a far parte dello staff della serie bonelliana più famosa, Tex (sempre come matitista), realizzandone 3 numeri. Terminata l’esperienza texiana, Santucci inizia a collaborare con Marvel comics per la quale realizza la miniserie di tre numeri Secret Invasion: The amazing Spider-man, alcuni numeri di X-factor, lo speciale Siege: Spider-man e la miniserie Captain America: forever allies. Santucci ha poi la possibilità di lavorare anche per il mercato francese con Soleil, casa editrice per la quale ha realizzato i due volumi “La Mandragore” come creatore grafico, oltre che come artist. Parallelamente agli impegni esteri, l’autore continua la sua collaborazione con la Sergio Bonelli Editore sulla serie Dampyr.
La terza mostra, ” Barbecure”, sarà allestita nel corridorio espositivo della Biblioteca Lazzerini. Una mostra che raccoglie le tavole di due albi scritti e illustrati da Antonio Bonanno, pubblicati tra il 2014 e il 2015 in Francia, con Éditions du Lampion serie Loupiote (Moustaches e Postiches) e in Italia con Logos edizioni (Mustacchi e Coiffures). Ventisei illustrazioni a china, in bianco/nero. Protagonisti di Mustacchi e Coiffures sono personaggi baffuti che ricordano da vicino i freak un tempo esibiti alle fiere, ma anche signore distinte con strambe capigliature. Si passa dai fratelli Carl e François Dubois, uniti fin dalla nascita da un lungo pelo sul mento, alla ragazza che suona i suoi capelli come un’arpa. Per le loro note biografiche, l’autore utilizza nomi esotici, date e luoghi di fantasia. Un vero e proprio corollario di fatti strani, aneddoti e invenzioni riportate a mo’ di evento storico, con personaggi al limite dell’allucinazione pittorica. La mostra mette insieme due progetti con un comune denominatore, il gusto vintage e stravagante di usare e rappresentare la barba o i capelli in modo creativo e bizzarro.