La diciannovenne Alice Sabatini, neoletta Miss Italia 2015, è riuscita a dare una scossa al più famoso concorso di bellezza nostrano, aggiudicandosi in un colpo solo l’ambita corona di reginetta e un premio ideale alla figuraccia del mese.
Guardiamo in faccia la realtà: la competizione dedicata all’elezione della più bella d’Italia ha perso da tempo una parte consistente di popolarità. Quest’anno, però, complice uno sfondone che ha fatto il giro dei media, la vincitrice ha (per il momento) aggirato il rischio di finire nel dimenticatoio. È il caso di parlare di notorietà solo se vi sentite affini a Oscar Wilde e apprezzate quella filosofia per cui, nel bene o nel male, l’importante è che si parli di voi. Se invece avete uno spiccato senso del pudore e tenete alla reputazione, forse al posto della Sabatini sareste rimasti chiusi in casa per un mesetto, giusto il tempo di far calmare le acque e permettere alla gente di incappare in sciocchezze più grosse di quella che avete dato alla luce.
Facciamo un passo indietro e ricordiamo la figuraccia di cui è stata protagonista l’ingenua Miss: a chi chiedeva in quale periodo storico le sarebbe piaciuto vivere, ha risposto che avrebbe scelto il 1942 per conoscere l’epoca della Seconda guerra mondiale, rassicurata dal fatto che, in quanto donna, non avrebbe dovuto fare il soldato e sarebbe rimasta tranquilla a casa.
Le reazioni non si sono fatte attendere: sul web, in particolare, puntare il dito sembrava lo sport nazionale. La stupidaggine, sì, c’è stata. Ma si tratta pur sempre dell’infelice uscita di una ragazzina che, complice l’emozione, potrebbe non aver avuto ben chiaro cosa dire e come dirlo.
Spinta da un’ondata di vergogna mista al desiderio di riscatto, Alice Sabatini si è mobilitata per cercare di salvare il salvabile: dopo un bel pianto liberatorio a Sant’Anna di Stazzema, dove ha incontrato le sopravvissute a uno dei più cruenti eccidi, sono intervenute persino le Iene di Italia 1, che l’hanno mandata a interrogare i suoi coetanei. Per farla breve, è venuto fuori che l’anno d’inizio del conflitto risulta incerto, su chi fosse a capo del paese in quel periodo c’è nebbia, Pearl Harbour è un posto di fantasia o si è trasferito in Giappone, Churchill era il presidente americano e Yalta non è pervenuta.
Nelle ultime edizioni le manovre per dare nuova legittimazione al concorso si sono sprecate: il passaggio dal bikini al costume intero; i tentativi di sottolineare il presunto alto livello di istruzione delle giovani in gara; iniziative di beneficienza a favore di orfani, terremotati, immigrati, malati, animali in difficoltà e così via.
Certi accorgimenti devono essere bastati per far dimenticare al pubblico di Miss Italia di essere intento a guardare un concorso basato sull’apparire e non un programma di approfondimento culturale. Forse gli spettatori non erano consapevoli di aver scelto una trasmissione che solo nel 1990 ha abolito le misure standard di seno, vita e fianchi che le concorrenti dovevano rispettare, che solo nel 2002 ha imposto alle partecipanti di aver raggiunto la maggiore età, che solo un paio d’anni fa ha ammesso anche le taglie 44.
Alle donne ancora oggi vittime di una mentalità che le considera alla stregua di oggetti si contrappongono quelle donne che decidono di fare del loro corpo uno strumento per raggiungere obiettivi . Al di là dei giudizi personali, un concorso anacronistico e profondamente contraddittorio come Miss Italia dovrebbe stimolare riflessioni meno banali rispetto a polemiche sulla gaffe di una ragazzina.
Alice Sabatini deve mettersi l’anima in pace: probabilmente sarà ricordata non come la più bella d’Italia nel 2015, ma come la Miss che ha dato dimostrazione d’ignoranza. C’è un lato positivo anche in questo: qualcuno, almeno, si ricorderà di lei. Voi ricordate la reginetta dell’anno scorso? e quella del 2013? Io no.
Annalisa Sichi