Il primo Rapporto economico sul settore artigiano, promosso dall’Ente Bilaterale dell’Artigianato Toscano (EBRET) e presentato oggi a Firenze, analizza in profondità le difficoltà che il comparto artigiano della nostra regione ha attraversato negli ultimi cinque anni.
Le imprese artigiane toscane hanno subìto fortemente la crisi in termini numerici: la riduzione che si registra in Toscana dal 2009 al 2014 è di 9.352 imprese (-7.9%). Il dato è peggiorativo rispetto a quanto avviene a livello nazionale (-6,4%) ma il sistema resta ben strutturato sul territorio toscano se si considera che il suo peso sul totale delle imprese sfiora il 31% e colloca la regione all’ottavo posto rispetto al contesto italiano.
Sul fronte del mercato del lavoro emergono inasprimenti per l’utilizzo degli ammortizzatori sociali soprattutto per tre settori: metalmeccanico, tessile abbigliamento e legno mobilio.
Gli addetti si riducono, nel periodo 2010-2014, di 12.677 unità (-4.5%) con differenze importanti tra le province (-9% Pisa, Siena, Pistoia, Massa; -13% Lucca; -4% Arezzo). Emerge, in controtendenza, la provincia di Prato dove si rileva un incremento del 15%.
Gli artigiani autonomi si riducono del 6% ma con differenze importanti tra le classi di età: i giovani (meno di 40 anni) diminuiscono del 24% e le fasce dai 40 ai 54 e superiore ai 55 anni crescono rispettivamente del 6% e del 2%.
L’analisi del mercato creditizio conferma il credit crunch, l’inasprimento dei finanziamenti di credito al settore artigiano, i quali dal 2010 al 2014 ammontano a livello nazionale a circa 10 mld di euro (-17,6%); cifra nettamente superiore a quanto si verifica per l’intero sistema imprenditoriale per il quale la stretta creditizia si è arrestata al -3,9% (circa 74 mld di euro). Anche a livello regionale la riduzione nei finanziamenti rispetto al 2010 è stata molto significativa: 678 mln di euro (-12,9%).
Sul fronte delle agevolazioni pubbliche emerge un importate sostegno al settore da parte degli Enti pubblici e dei soggetti deputati al rilascio di garanzie per il sostenimento dell’accesso al credito. Nonostante le erogazioni complessive tendano a ridursi dal 2010 al 2014 di anno in anno, il sistema imprenditoriale ha potuto contare su più di 594 mln di euro.
Quanto all’EBRET, l’Ente Bilaterale ha visto aumentare gli iscritti (circa 17mila aziende e 70mila lavoratori del comparto artigiano toscano) ed i propri interventi: nel quinquennio 2011/2015 le erogazioni EBRET, peraltro ancora in corso, hanno già sfiorato i 2milioni 200mila euro, con oltre 1 milione di euro in favore dei lavoratori, soprattutto per sospensioni dal lavoro e contributo all’acquisto di testi scolastici, e quasi 1 milione 200mila euro a sostegno delle imprese per innovazione aziendale, ripristino del ciclo produttivo ed astensione per maternità.
Crisi e numeri, gli anni più duri dell’artigianato toscano
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