Da qualche giorno è stata resa nota la notizia: sono stati finanziati oltre sessanta milioni dalla Regione per la sicurezza delle scuole toscane. La Rete degli Studenti Medi Toscana porta avanti la campagna “ La scuola in Piedi” ormai da quasi un anno, sottoponendo all’attenzione delle istituzioni il risanamento delle strutture scolastiche. Attraverso un lavoro costante anche con altri soggetti della comunità scolastica (FLC CGIL) e con il sindacato degli edili (FILLEA CGIL), il Sindacato Studentesco ha evidenziato chiaramente l’urgenza di intervenire.
Lo si legge in una nota diffusa da Laura Maria Cinquini, responsabile organizzativo della Rete degli Studenti Medi di Prato, riportando quanto detto dalla portavoce regionale, Elisa Porciatti.
«Siamo scesi in piazza il 30 Novembre, per chiedere una riposta alla drammatica situazione sull’edilizia scolastica. Abbiamo consegnato all’assessore all’istruzione Cristiana Grieco un appello di richiesta di intervento, firmato da oltre 150 rappresentanti di istituti da tutto il territorio il 9 Dicembre, ritenendo fondamentale l’azione della rappresentanza studentesca che parta dal basso. Oggi, come Rete degli Studenti Medi Toscana, apprendiamo con piacere dei finanziamenti della Regione. Apprezziamo l’apertura che questa ha dimostrato nei confronti delle rappresentanze studentesche, tuttavia siamo convinti che questo debba essere solo un inizio e non invece un intervento-spot come ormai i Governi ci hanno abituato», ha ricordato e spiegato Elisa Porciatti.
La campagna “La scuola in Piedi” non si fermerà qui, ma continuerà a portare all’attenzione i problemi presenti nelle scuole. «Il prossimo appuntamento regionale sarà il 26 Marzo. Giornata in cui in tutte le piazze della Regione, in ogni Provincia, creeremo un momento di mobilitazione sul tema in cui sarà coinvolta tutta la cittadinanza», conclude la portavoce regionale, annunciando che la Rete degli Studenti medi Toscana chiederà un secondo momento con l’Assessore Regionale per confrontarsi nuovamente sul tema, e per chiedere un tavolo permanente di monitoraggio, garantendo così a tutti gli studenti il diritto ad una scuola sicura.