Mani su tastiera

Hai il pc per gestire il magazzino? Paga il canone Rai

Motivo della discussione: lo speciale canone Rai. Il presidente ella Confesercenti di Prato, Mauro Lassi è categorico: «Non ne possiamo più». I commercianti hanno pagato a gennaio la Siae, a marzo Scf ed ora la Rai, rileva. E nnuncia: «Nelle prossime settimane chiederemo un incontro ai parlamentari pratesi».

In questi giorni la Rai sta recapitando a migliaia di imprese commerciali un bollettino precompilato per il pagamento del canone speciale per la ricezione fuori dall’ambito familiare delle trasmissioni radiotelevisive, si legge infatti in una nota.
Una dizione che, com’è facile intuire, grazie agli sviluppi registrati a livello tecnologico (computer, telefonia, ecc.) riguarda la quasi totalità delle imprese. Imprese che, è bene ricordarlo, usano computer e telefoni per esigenze di lavoro (esempio carico e scarico magazzino) e non per vedere le trasmissioni Rai.

Riteniamo di essere di fronte a una norma assurda – osservao dalla Confesercenti – che costringe le imprese a un ulteriore  esborso, in un momento segnato da una crisi economica senza precedenti per le nostre aziende. Sarebbe opportuno modificare una norma ormai vecchia,
Sarebbe auspicabile, quindi, che da parte della Rai vi fosse un passo indietro e una completa revisione della norma, con l’introduzione di strumenti che permettano di identificare chiaramente chi usufruisce del servizio obbligandolo, in tal caso, a pagare”.

«È necessario – conclude il Presidente Lassi – definire un iter che risolva la questione una volta per tutte, stabilendo chiaramente chi deve pagare e chi no, senza più asfissiare di burocrazia le imprese».
Nelle prossime settimane la Confesercenti di Prato chiederà un incontro ai Parlamentari eletti nella nostra città per chiedere un loro intervento in sede legislativa sul canone Rai e su tutti gli altri adempimenti burocratici che rallentano lo sviluppo delle imprese commerciali.

Gli uffici Confesercenti restano comunque a disposizione per aiutare tutti coloro i quali necessitassero ulteriore supporto, conclude l’associazione.

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