Fossili di pesci e fossili di rettili raccontano una storia di 240 milioni d’anni fa, quando le cime attuali delle Alpi e la Cina si specchiavano in uno stesso oceano. Vastissimo. I reperti saranno in mostra da sabato (28 maggio) a Firenze, per una suggestiva mostra che ci riporta indietro, e indietro davvero, nel tempo. Un tempo nel quale la Terra ospitava la vita ma non aveva ancora conosciuto esseri umani e loro parenti più vicini.
Per comprenderlo e per rimanere affascinati, basta recarsi al Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze da domani, con l’inaugurazione, al 25 giugno.
Parentele ce ne sono altre. I cinesi di allora, per così definire rettili e pesci fossili del Triassico, sono simili, davvero simili, in termini evolutivi, agli esemplari di animali che popolavano quelle che sarebbero state sponde e fondale del lago di Como. Era la vicinanza, non proprio a una manciata di chilometri, beninteso, tra le allora Alpi meridionali e la Cina meridionale. Tanto le une che l’altra si affacciavano sul golfo di uno stesso vastissimo oceano.
Come rileva una nota diffusa dall’Università di Firenze, che ospita la mostra, «da quasi 15 anni nella provincia cinese del Guizhou riemergono importantissimi fossili di vertebrati marini in cui i paleontologi scorgono una grande affinità evolutiva con i reperti trovati nelle nostre Prealpi e presso il Lago di Como».
Da qui, l’evento.
La mostra «curata da Andrea Tintori (Università di Milano) e da Jiang Da-Yong (Università di Pechino) porta eccezionalmente in Italia una trentina di fossili triassici di pesci e rettili marini e alcuni calchi di esemplari di oltre un metro di lunghezza, provenienti da Xingyi (Cina meridionale), che escono per la prima volta dal paese asiatico e sono esposti ufficialmente al pubblico. L’esposizione itinerante, dal titolo Marco Polo 240 milioni di anni fa, partita da Milano lo scorso febbraio – fa ora tappa a Firenze al Museo di Storia Naturale dell’Ateneo».
Include il piccolo pesce Marcopoloichthys (genere istituito su una specie cinese e una italiana, il cui nome onora l’esploratore veneziano), il Lariosauro del lago di Como, i più antichi pesci volanti e alcuni dei più piccoli pesci fossili mai descritti.
«La distanza fra Italia e Cina che non spaventò Marco Polo – osserva Stefano Dominici, responsabile della sezione di Paleontologia del Museo di Storia Naturale dell’Ateneo fiorentino –oggi torna ad essere di nuovo colmata idealmente, in un gemellaggio scientifico tra due regioni divise dal più esteso continente del pianeta».
Non solo.
In occasione dell’avvio della mostra, domani, apertura straordinaria gratuita (dalle 17,30 alle 19,30) dell’adiacente sezione di Paleontologia del Museo (Via La Pira, 4 sempre a Firenze), dove è esposta la balena preistorica risalente a tre milioni di anni fa, rinvenuta nella campagna toscana, presso Orciano Pisano.
Mostra
Marco Polo 240 milioni di anni fa. Vertebrati marini dalla Cina Meridionale
28 maggio – 25 giugno 2016
Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze, Sala Strozzi, Via La Pira, 4 Firenze
Orario: il 28-29 maggio ore 9,30-16,30; il 30 e 31 maggio ore 9,30-13,30; dal 1 al 25 giugno ore 10,30-17,30. Chiuso il mercoledì. Accesso con il biglietto di ingresso alla sezione di Paleontologia
Info e prenotazioni: 055-2756444