Spazi espositivi ampliati e rimodernati, un punto di accoglienza a disposizione di visitatori e cittadini, laboratori artistici pensati ad hoc per bambini e famiglie, conferenze e attività di formazione, una libreria specializzata per ragazzi e una caffetteria letteraria: queste sono solo alcune delle novità apportate al museo dell’Istituto degli Innocenti di Firenze, che da ieri ─ giorno del patrono San Giovanni ─ è finalmente aperto al pubblico. Arte, architettura e storia dell’infanzia si combinano nell’edificio di piazza santissima Annunziata, raccontando sei secoli di impegno nella tutela e nella promozione dei diritti dei minori.
Gli interventi sono stati preceduti da uno scrupoloso lavoro di ricerca sul passato dell’istituzione e sul patrimonio artistico e culturale esposto, che ha permesso il restauro di gran parte del palazzo storico e di circa cinquanta opere, tra cui i putti di Andrea della Robbia sulla facciata.
Al piano seminterrato vengono presentate la storia e l’evoluzione dell’Istituto degli Innocenti attraverso biografie e memorie di un centinaio di “nocentini”, i bambini ospitati nella struttura. È possibile conoscere la loro vita quotidiana, le forme di assistenza, le modalità di abbandono, il ruolo delle balie. Sono esposti anche centoquaranta segni di riconoscimento lasciati dalle madri ai figli prima di affidarli all’Istituto: medaglie, monete, anelli, croci, bottoni o santini.
Al piano terra si trova il percorso architettonico che descrive lo sviluppo dell’antico Spedale ricostruendo i successivi interventi di ristrutturazione.
Il secondo piano ospita il Coretto di preghiera delle balie e la galleria. Le opere in esposizione sono circa ottanta, e tra gli autori figurano Sandro Botticelli, Domenico Ghirlandaio, Bartolomeo di Giovanni, Piero di Cosimo, Neri di Bicci, Giovanni del Biondo, Luca e Andrea della Robbia.
Nella terrazza quattrocentesca è allestita una caffetteria letteraria, il Caffè del Verone, aperta a tutti.
L’Istituto degli Innocenti nacque nei primi decenni del 1400 come Spedale degli Innocenti ─ nel quale venivano abbandonati anonimamente i bambini indesiderati ─ per volontà dell’Arte della Seta e probabilmente del mercante pratese Francesco Datini, che ne affidò la progettazione a Filippo Brunelleschi.
Oggi ospita due asili nido, una scuola materna, tre case-famiglia e un centro di ricerca Unicef; inoltre gestisce per conto della Regione Toscana il centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza.
Per informazioni consultare il sito http://www.istitutodeglinnocenti.it/.
Annalisa Sichi