Molti hanno una scarsa conoscenza del fenomeno dell’affido e ciò è causa in queste persone di vari pregiudizi a riguardo.
Una parte consistente di questi pregiudizi deriva dalla difficoltà per molti di concepire una genitorialità slegata dal possesso. Ciò porta alcune persone a esprimere giudizi prevenuti, come «Come farà quando il minore tornerà definitivamente con la famiglia di origine?» o«Il bambino non sarà mai davvero suo, chi glielo fa fare?»
Questi dubbi nascono appunto da una scarsa conoscenza di cosa è l’affido. La persona affidataria infatti non pratica l’affido per un desiderio di possesso, ma per desiderio di dare amore e aiuto a un minore e alla sua famiglia, sapendo inoltre che il termine dell’affido non significa affatto la fine del rapporto col minore o la sua famiglia, rapporto che quando formato e consolidato, come ogni rapporto affettivo non cessa con l’interruzione di un impegno giuridico.