L’idea di un ascensore spaziale che andasse dalla Terra allo spazio, è un classico della fantascienza, immaginato per la prima volta nel 1895 da Konstantin Tsiolkovski, pionere nella missilistica.
Negli ultimi anni, sempre più scienziati hanno cercato di trovare un modo di trasformare quest’idea in realtà.
Tra gli scienziati che guardano con interesse a questo progetto c’è Michio Kaku, professore di fisica all’università di New York, noto divulgatore scientifico e futurologo, autore di molti libri di divulgazione scientifica tra cui “Fisica del futuro” del 2010, in cui ha cercato di delineare i probabili sviluppi della scienza nei prossimi cento anni.
Michio Kaku, che nel suo libro aveva sostenuto anche la futura costruzione dell’ascensore spaziale: «L’ascensore spaziale è il Santo Graal dell’esplorazione spaziale – ha detto – Immaginate, premere il bottone “su” di un ascensore e fare un giro sopra il cielo. Potrebbe aprire lo spazio alla persona media».
Data la drastica riduzione nei costi di trasporto di peso nello spazio che l’ultimazione di un tale progetto implicherebbe, Kaku non esagera affatto.
Anche varie organizzazioni stanno prendendo sul serio la cosa. Secondo la Nasa, il concetto di un ascensore spaziale è fondato. La Obayashi Corp, una ditta globale di costruzioni vuole costruirne uno per il 2050, mentre la Cina vuole ultimare un proprio ascensore spaziale entro il 2045.
Come riporta un articolo della Nbcnews del 2 ottobre, un esperimento elaborato da scienziati della Shizuoka University del Giappone, da tenersi sulla ISS, la stazione spaziale internazionale, aiuterà a determinare la reale fattibilità del progetto.
L’esperimento consisterà nell’esaminare su piccola scala le condizioni che l’ascensore spaziale incontrerebbe. Videocamere osserveranno il movimento diun cilindro d’acciaio di 10 metri in un ambiente senza peso.
Aldilà del successo dell’esperimento, due sono le questioni fondamentali che dovranno essere risolti per la realizzazione dell’ascensore. Occorrerà utilizzare un materiale abbastanza resistente e bisognerà risolvere il problema della presenza di numerosi detriti di razzi e attrezzatura orbitale nello spazio intorno alla Terra.
Gli scienziati sono abbastanza ottimisti sulla possibilità di superare questi ostacoli. Il materiale adatto sembra essere stato trovato nel grafene, un materiale basato sul carbonio e duecento volte più resistente dell’acciaio. Le misure per rimuovere l’oltre mezzo milione di pezzi di rottame spaziale sono invece in via di attuazione.