Preservativi gratis ai giovani perché le infezioni sessuali ancora elevate in Toscana. Lo prevede una delibera approvata dalla giunta regionale. La situazione è del resto problematica. La trasmissione sessuale è responsabile del 75,6% dei nuovi casi adulti di Aids; il 43,5% dei casi è imputabile a rapporti eterosessuali, dei quali il 62% si scopre sieropositivo al momento della diagnosi di Aids. Da qui, rileva la Regione, la necessità di una maggior informazione e sensibilizzazione della popolazione sull’infezione hiv, soprattutto sulle sue modalità di trasmissione e sui mezzi di prevenzione.
A fronte della crescente precocità sessuale, inoltre, l’uso del profilattico è in calo ed è percepito quasi esclusivamente a scopo contraccettivo, trascurando i rischi delle malattie a trasmissione sessuale, a cominciare dall’hiv. Come emerge dallo studio Edit dell’Ars (Agenzia regionale di sanità) Toscana, lo si usa meno con il crescere dell’età e del numero dei partner: il 41,6% dei ragazzi di età compresa tra i 14 e i 19 anni ha già avuto un rapporto sessuale completo, ma soltanto il 56,3% utilizza il profilattico. Il suo uso si è ridotto di 9 punti percentuali nel corso degli ultimi 7 anni.
Inoltre, l’efficacia dei nuovi farmaci, che ha diminuito il numero di casi mortali di Aids, sembra aver attenuato il timore della diffusione dell’hiv, che invece non sta diminuendo; così come negli ultimi anni sono progressivamente aumentate molte malattie a trasmissione sessuale.
Da qui, il varo da parte della Regione di programmi per l’educazione alla salute e l’educazione sessuale nelle scuole, campagne informative per la prevenzione delle Mst (malattie sessualmente trasmissibili) e dell’hiv, rafforzamento dei consultori per la contraccezione e la prevenzione degli aborti volontari, erogazione gratuita dei metodi contraccettivi. Questo e altro ancora è previsto dalla delibera “Interventi regionali per l’educazione alla salute sessuale e riproduttiva e per l’accesso alla contraccezione gratuita”, approvata ieri sera su proposta dell’assessore al diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi.
«Con gli interventi previsti da questa delibera – chiarisce l’assessore Saccardi – vogliamo tutelare e promuovere la salute sessuale riproduttiva dei giovani e delle donne, prevenire le interruzioni di gravidanza e ridurre i tassi degli aborti, prevenire le malattie sessualmente trasmesse e la diffusione dell’hiv. Tutto questo non si riduce alla sola erogazione gratuita di contraccettivi, ma comprende il potenziamento dell’attività dei consultori, delle campagne informative, dell’educazione sessuale nelle scuole».
Per quanto riguarda gli aborti volontari, i dati dell’Ars relativi al 2017 indicano una minore incidenza rispetto agli anni precedenti, ma individuano un dato costante delle Ivg (interruzioni volontarie di gravidanza) anche nei minori.
Gli interventi previsti e deliberati dalla Regione prevedono la tutela e la promozione della salute sessuale e riproduttiva delle giovani generazioni oltre a quella della salute sessuale e riproduttiva delle donne. Si punta anche a prevenire le Ivg e a ridurre gli aborti. Punto fermo la riduzione della diffusione delle malattie sessualmente trasmesse e dell’hiv.
Gli interventi sono destinati ai giovani dai 14 ai 25 anni, alle donne tra i 26 e i 45 anni, con codice di esenzione E02, E90, E91, E92, E93 o con fascia economica ERA/EIA, alle donne, sempre comprese nella fascia di età tra i 26 e i 45 anni, che abbiano scelto la contraccezione nel puerperio e comunque entro 12 mesi dal parto, oppure a seguito di una interruzione della gravidanza, comunque entro 24 mesi dall’intervento.
Le azioni previste riguardano il potenziamento dei percorsi assistenziali consultoriali per l’educazione alla salute sessuale e riproduttiva, per la contraccezione e per la prevenzione delle Ivg e delle Mst, il potenziamento dei programmi aziendali per l’educazione alla salute e l’educazione sessuale nelle scuole, le campagne informative per la prevenzione delle Mst e dell’Hiv e quello dei i servizi dei consultori dedicati ai giovani, garantendo, almeno nei consultori principali: accesso diretto; orario di apertura ampio, e comunque tale da facilitare l’accesso ai servizi per la contraccezione; la presenza dell’équipe professionale (ginecologo, ostetrica, psicologo e assistente sociale); la formazione e l’aggiornamento periodico dei professionisti per l’acquisizione delle competenze necessarie all’accoglienza dei ragazzi.
Con il provvedimento adottato, la giunta regionale conta di garantire alla popolazione target l’erogazione gratuita dei seguenti metodi contraccettivi: spermicidi, contraccezione sottocute, IUD (spirale), metodi di barriera, pillola estroprogestinica (la pillola anticoncezionale), cerotto transdermico, anello contraccettivo, contraccezione di emergenza (la cosiddetta “pillola del giorno dopo”, entro le 78 ore).
I metodi contraccettivi dovranno essere diffusi attraverso i consultori e gli ambulatori ostetrico-ginecologici delle zone distretto, secondo i percorsi assistenziali per la contraccezione e per la tutela della salute sessuale e riproduttiva; la rete delle farmacie di continuità, dietro presentazione di prescrizione medica o piano terapeutico di durata annuale. Si punta anche a garantire la disponibilità dei farmaci necessari alla contraccezione di emergenza (entro le 78 ore) nei consultori e nei pronto soccorso della Regione Toscana, secondo specifico percorso aziendale.
La Regione si impegna inoltre a dare adeguata informazione circa i provvedimenti presi, sui criteri e le modalità di accesso all’erogazione gratuita dei contraccettivi, sugli orari di apertura dei consultori, dei servizi aziendali e delle farmacie di continuità, degli ospedali in cui saranno disponibili i contraccettivi.