Hanno ammazzato un cinghiale a botte in testa, con una mazza, colpendolo anche sull’intero corpo con un’accetta. Prima, lo avevano catturato con un laccio metallico che era penetrato nella carne dell’animale fino all’osso. Sono due bracconieri che dovranno adesso risponderne al giudice.
I carabinieri forestali, in servizio antibracconaggio a Terranova Bracciolini, in provincia di Arezzo, hanno intercettato la coppia di bracconieri intenta a trascinare la carcassa del cinghiale con un trattore.
Alla vista dei militari, i due hanno cercato di disfarsi della mazza e dell’accetta, sporche di sangue, gettandole in un roveto. I carabinieri hanno però notato tutto e, fermati i bracconieri, residenti a Montevarchi, hanno anche appurato che il cinghiale aveva la testa fracassata e una zampa ancora legata al cavo d’acciaio.
A uno dei due uomini, che ha ammesso d’aver posizionato il laccio di metallo, sono stati sequestrati altri cavi, non ancora utilizzati. I bracconieri, ormai alle strette, hanno accompagnato i carabinieri forestali nel luogo in cui era stato catturato il cinghiale e dove erano state piazzate altre tre tappole.
Entrambi i bracconieri sono stati denunciati.