Secondo appuntamento con la Compagnia Opus Ballet che venerdì 18 e sabato 19 gennaio presenterà al Teatro di Rifredi di Firenze Otello, la coreografia e la regia sono di Arianna Benedetti su musiche di Giuseppe Verdi e Massimo Buffetti.
Nei versi di Shakespeare troviamo una classicità viva e tuttora vibrante che ci catapulta, anzi ci getta con violenza, nell’attualità più drammatica dei nostri giorni. Otello e Desdemona, sicuramente non il primo femminicidio della storia, ma forse quello più famoso, più forte, più attuale.
Ora, come allora, la gelosia diviene patologia e fa sì che gli uomini, incapaci di distinguere l’amore dalla brama di possesso, si arroghino il diritto di punire con la morte le loro donne. Questo è il punto cardine su cui si impernia il lavoro coreografico di Arianna Benedetti con i danzatori dell’Opus Ballet: la sfida di portare sul palcoscenico della danza la forza del dramma di Otello con tutto il suo carico di attualità e modernità. Diventano così vere e reali, una dopo l’altra, le dieci, cento, mille Desdemona che danzano insieme, compongono e scompongono i loro corpi e i loro sentimenti come piccole tessere di un mosaico animato e complesso.
La rabbia di Desdemona è la rabbia di tutte le donne costrette all’impotenza persino da un oggetto semplice come un fazzoletto. Sul fronte maschile c’è il rapporto, sempre presente e materialmente tangibile, tra Otello e Iago. Personaggio emblematico quest’ultimo che, sdoppiandosi in un gioco scenico estremamente efficace, diventa ora la personificazione del male, ora della semplice e stupida arroganza umana: uno Iago stringe, avviluppa, e infine possiede la mente di Otello mentre l’altro, più fisico e materiale, lo abbraccia, gli parla, gli mostra il corpo della donna amata concesso ad altri. Due figure per uno stesso personaggio che, per tutta la rappresentazione, si fondono magistralmente fino compiere l’inganno estremo. È dal confronto dei tre personaggi che prende vita tutta la struttura coreografica nel suo insieme, un percorso di ricerca nell’interconnessione e nella contaminazione dei linguaggi della danza contemporanea tipico dell’Opus Ballet.