Circa 200 persone hanno preso parte alla manifestazione nazionale di Forza Nuova a Prato, indetta ufficialmente «contro le politiche sull’immigrazione» a 100 anni esatti dalla fondazione dei Fasci di combattimento da parte di Benito Mussolini. In piazza del Mercato Nuovo, blindata e presidiata da decine di agenti e funzionari di tutte le forze dell’ordine, i militanti del movimento di estrema destra sono giunti dopo le 16, in abbondante ritardo sul previsto.
Surreale e vuota per ore, inaccessibile ai passanti, la zona dove si è tenuta la manifestazione non ha registrato scontri né particolari momenti di tensione. Alla spicciolata, poco dopo le 15,30, sono giunte per prime alcune manifestanti, seguite dopo una decina di minuti da un gruppo più massiccio di militanti, di fatto in corteo. Corteo che nella tarda serata di ieri era stato vietato dalle autorità di pubblica sicurezza. Durante il cammino per raggiungere la piazza qualcuno non ha rinunciato al gesto della mano tesa o a scandire lo slogan “boia chi molla”. Presente, in attesa del corteo, il giornalista Gad Lerner, insultato a loro modo da alcuni manifestanti.
In piazza, dove non era stato allestito alcun palco, ha preso la parola il segretario nazionale di Forza Nuova, Roberto Fiore, scagliandosi «contro il business dell’accoglienza spesso foraggiato dagli uomini di chiesa» e ha ricordato l’anniversario di cento anni fa senza nominare Fasci e fascismo.
Dopo l’intervento di Fiore, durato circa 10 minuti, i partecipanti si sono diretti alla stazione centrale della città Toscana dando vita, in maniera assai informale, insieme allo stesso segretario nazionale. I militanti si sono trattenuti davanti alla stazione, senza che si verificassero particolari incidenti salvo un tentativo di forzare il cordone della polizia da parte di alcuni manifestanti.