Maestra con bambini

I numeri e le risorse del terzo settore in Toscana

Presentato in questi giorni il Rapporto sul terzo settore in Toscana, insieme di realtà attive in ambito sociale, socio-sanitario, sportivo, della protezione civile. Un settore, terzo settore anzi, che coinvolge decine di migliaia di persone: un toscano su 8 partecipa alle attività in questione.

Secondo gli ultimi dati Istat (riferiti al 2016), in Toscana sono presenti 26.869 istituzioni non profit e 469.495 volontari. Un interessante indicatore che caratterizza il non profit toscano è il rapporto tra il numero di volontari e quello di addetti: si registra uno dei valori più bassi del Paese, con 10 dipendenti ogni 100 volontari (14,7 il dato nazionale), a rimarcare la maggiore forza espressa dalla componente volontaristica del terzo settore toscano.

Diversi i dati raccolti dalla Toscana: nel 2018 si registra la presenza di 6.514 organizzazioni iscritte ai registri regionali di volontariato e promozione sociale e all’albo regionale delle cooperative sociali (in leggera crescita rispetto al 2016, +1,2%): di queste, la metà, 3.280 sono organizzazioni di volontariato. La grande differenza tra i dati Istat e quelli toscani si spiega in questo modo: i dati toscani considerano, appunto, solo le organizzazioni iscritte ai registri regionali (iscrizione che è una certificazione di qualità), e che di norma hanno rapporti con le pubbliche amministrazioni. Poi ci sono una quantità di soggetti (circoli ricreativi, associazioni culturali…) non iscritti agli albi, ma che fanno comunque attività di promozione sociale: tutto l’universo del non profit, che viene comunque preso in considerazione dalle rilevazioni Istat.

Il rapporto riporta tutti i dati sul terzo settore in Toscana. Poi affronta e approfondisce i diversi aspetti legati al processo di riforma del terzo settore, soffermandosi anche sugli spazi di ‘regionalizzazione’ della riforma, che può essere considerata uno strumento essenziale nel percorso di graduale inclusione del terzo settore all’interno del più complessivo sistema di welfare, di cui è destinato a diventare parte integrante.

Il terzo capitolo è dedicato al rapporto tra pubblica amministrazione e terzo settore. In Toscana è aperta da anni la stagione del dialogo e della collaborazione, che ha dato ampio spazio a procedure di co-progettazione promosse dagli Enti locali e centrate su processi di elevata corresponsabilità tra pubblico e privato sociale.

La sezione finale del rapporto mette in luce esperienze e percorsi che hanno caratterizzato gli ultimi mesi di lavoro e di collaborazione tra Regione e terzo settore: a partire dalla nuova legge sulla Cooperazione sociale in Toscana (2018), la prima in Italia che, a seguito della riforma, prova a disciplinare i rapporti tra le cooperative sociali e gli enti pubblici.

Quanto ai progetti finanziati, nel 2018 sono state finanziate 327 domande, per un totale di circa 4 milioni di euro, di cui 2,3 milioni provenienti da Regione Toscana e 1,7 milioni da risorse ministeriali. I progetti finanziati, attuati (anche) in partenariato con istituzioni pubbliche, sono rivolti prevalentemente a finalità di natura sociale e al rafforzamento delle reti di welfare locali, in particolare: assistenza e attività sociali per gli anziani; supporto ai soggetti con disabilità e alle loro famiglie; inclusione di soggetti svantaggiati (senza dimora, immigrati, detenuti,); attività di educazione e socializzazione per bambini e giovani. E’ già in elaborazione l’avviso per il 2019, sempre con il contributo del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, che ammonterà a 1.853.480, al quale verranno aggiunte risorse regionali per oltre un milione di euro.

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