L’associazione Pratofutura chiude idealmente il ciclo dedicato al rapporto con la comunità cinese, iniziato incontrando l’associazione dei Giovani Imprenditori Europei, approfondendo il tema dell’illegalità con il Procuratore della Repubblica di Prato Giuseppe Nicolosi e presentando, appunto, il libro La Primavera di Pechino della giornalista e scrittrice Hu Lanbo (Cina in Italia editore), che attraverso 30 racconti autobiografici disegna uno spaccato dell’Italia e della Cina di ieri e di oggi, lasciando intravedere un futuro a tinte tutto sommato ottimistiche.
«Resta molto da fare sul fronte dell’integrazione da entrambe le parti – ha affermato Hu Lanbo, davanti alla platea di Pratofutura – ma la speranza risiede nelle seconde generazioni, che crescono in fretta e che confido saranno tramite anche per le aziende italiane nei rapporti economici con la Cina».
Hu Lanbo, nata in Cina durante la rivoluzione culturale e laureata alla Sorbona a Parigi è direttore responsabile della famosa rivista “Cina in Italia”, il primo mensile bilingue italiano-cinese, un riferimento per le riviste che hanno come obbiettivo la reciprocità della comunicazione (www.cinainitalia.com).
La Primavera di Pechino racconta di personaggi con cui l’autrice è in contatto, di luoghi, di emozioni e ci fornisce l’opportunità di conoscere l’Italia e l’Europa da un altro punto di vista, che affonda le sue origini nella cultura cinese.
«Il volume – ha sottolineato la presidente di Pratofutura, Silvia Bocci – è particolarmente interessante perché individua un comune denominatore nella dimensione umana, di là dall’etnia di origine. Inoltre Hu Lanbo è una giornalista di chiara fama internazionale che da anni sta lavorando per promuovere il made in Italy in Cina e lo sviluppo degli scambi economici e culturali tra i due Paesi. Per questo siamo molto soddisfatti di averla potuta ospitare nella nostra nuova sede di Via Santa Chiara».
Alla presentazione hanno preso parte, insieme ai soci di Pratofutura, rappresentanti delle associazioni economiche sino-italiane del territorio, alcuni meritevoli studenti pratesi e le loro famiglie, i professori dell’Istituto Confucio dell’Università di Firenze e membri delle categorie economiche cittadine.