Lo scrittore Andrea Camilleri è morto questa mattina all’ospedale Santo Spirito di Roma. Lo scrittore aveva 94 anni ed era da qualche tempo ricoverato nell’ospedale romano. Il decesso è sopraggiunto alle 8,20, come ha comunicato l’Asl Roma 1. Le condizioni del papà del Commissario Montalbano, in queste settimane, sono rimaste sempre critiche. Lo ha precisato la stessa Asl, esprimendo «profondo cordoglio» e aggiungendo che la salute di Andrea Camilleri è andata aggravandosi «nelle ultime ore compromettendo le funzioni vitali». «Per volontà del Maestro e della famiglia le esequie saranno riservate – si legge ancora nella nota della Asl – Verrà reso noto dove portare un ultimo omaggio».
Regista teatrale, uomo di cultura, insegnante e scrittore, Andrea Camilleri era nato a Porto Empedocle, a pochi chilometri da Agrigento, nel 1925. Spostatosi a Roma negli anni Quaranta, dalla fine degli anni Sessanta ha vissuto per diversi mesi all’anno in una frazione di Santa Fiora, sull’Amiata, in Toscana, di cui da 5 anni era cittadino onorario e dove, già in vita due anni fa, gli era stato intitolato il teatro del paese.
Giovanissimo regista teatrale nel corso della seconda guerra mondiale, nel 1944 si iscrisse all’Università di Palermo senza tuttavia laurearsi, per poi venire ammesso quale allievo regista all’Accademia nazionale d’arte drammatica di Roma, diplomandosi nel 1952. Ancora in Sicilia, Andrea Camilleri si era intanto iscritto al Partito comunista, iniziando nello stesso periodo a scrivere, in particolare poesie, con discreto successo.
Con alcuni racconti, Andrea Camilleri esordì quale scrittore per lo storico quotidiano palermitano L’Ora e su L’Italia socialista, continuando per tutti gli anni Cinquanta l’attività di regista, con particolare e attenzione al nuovo teatro e ai lavori di Samuel Beckett e Eugene Ionesco, per quegli anni innovativi.
Entrato in Rai pochi anni dopo che una prima domanda gli era stata respinta perché comunista, per tutti gli anni Cinquanta e Sessanta Andrea Camilleri condusse insieme le attività di regista, di docente e di scrittore. Solo alla fine degli anni Settanta, lo scrittore si decise a compiere il passo decisivo nella narrativa, prima con un editore minore e poi pubblicato da Garzanti. Prima opera a raggiungere il grande pubblico, nel 1980, fu Un filo di fumo, ambientato in un’immaginaria cittadina siciliana, Vigata, il cui nome lo accompagnerà fino a oggi, nei romanzi pubblicati per Sellerio, comprese dal 1994 le copere con protagonista il Commissario Montalbano, dai quali è tratto l’ominimo personaggio televisivo. Non di solo Montalbano e non di sola letteratura, rimanendo ben ancorato al mondo del teatro in ruoli prestigiosi e delicati, si occuperà poi Andrea Camilleri, divenenuto uno degli scrittori italiani più apprezzati dal pubblico e, pur con qualche eccezione, dalla critica.