Sono 40 le opere del pittore maremmano Pietro Aldi (Manciano 1852-1888) che per la prima volta saranno esposte dell’Accademia delle arti del disegno di Firenze. Un riconoscimento importante per un’artista “profondamente legato al territorio e purtroppo scomparso nel pieno del suo talento creativo”, dichiara il presidente dell’Assemblea toscana, Eugenio Giani, nel corso della conferenza stampa di presentazione della mostra aperta al pubblico dal 5 novembre al 31 dicembre.
Nella sala Barile di palazzo del Pegaso, Giani parla di Aldi come “grande tra grandi toscani. Una figura di interesse artistico e culturale che l’Accademia delle arti riconosce, esponendo tele interessanti. L’iniziativa – continua il presidente – è da segnare tra quelle più importanti dell’anno”.
A presentare le opere, per la maggior parte custodite nella collezione di proprietà di Banca Tema presso il Polo culturale Pietro Aldi a Saturnia, inaugurato nel 2016 e facente parte della rete museale dei Musei di Maremma, anche il consigliere regionale Leonardo Marras, che colloca l’artista “tra i grandi del Risorgimento”. “Il tributo che la banca locale ha voluto offrire alla cultura e alla promozione artistica della Toscana, è notevole”.
Anche il sindaco di Manciano, Mirco Morini riconosce lo “straordinario talento di Aldi. Attraverso le sue opere e le sue capacità – dichiara – possiamo promuovere il nostro territorio, le sue bellezze naturali e le eccellenze dei prodotti locali. Il connubio tra cultura e storia può essere volano di sviluppo e valorizzazione”, conclude.
Walter Vincio presidente di Banca Tema – Terre Etrusche e di Maremma Credito Cooperativo spiega il sostegno alla mostra come “opportunità per far conoscere il territorio in tutte le sue eccellenze: culturali, paesaggistiche, enogastronomiche ”. “Da oltre trenta anni – dichiara – le banche di credito cooperativo raccolgono le opere dell’artista perché non vadano disperse e perché la collettività possa apprezzarne il valore artistico e storico”.
Pietro Aldi è stato tra gli ultimi grandi allievi di Luigi Mussini all’Istituto di belle arti di Siena. Ha avuto una vita breve ma estremamente intensa e produttiva: ha affrontato temi storici, ritratti, paesaggi, nelle varie tecniche della pittura a olio, ad acquerello e a tempera, realizzando numerosi quadri da cavalletto, ma anche impegnative tele destinate alle esposizioni pubbliche, oltre a grandi scene murali in edifici pubblici e in cappelle cimiteriali.