Debutta online il portale Intellettuali in fuga dall’Italia fascista, il progetto dell’Università di Firenze nato per raccogliere i percorsi di vita e di ricerca di quanti, per “incompatibilità” con le direttive del fascismo o successivamente all’emanazione delle leggi razziali, cercarono lavoro e libertà in altri Paesi.
L’iniziativa ideata e coordinata da Patrizia Guarnieri, docente Unifi di Storia contemporanea, – con il supporto di Firenze University Press, la casa editrice dell’Ateneo fiorentino – conta per ora più di 70 profili ricostruiti per un progetto in progress che contiene già oltre 350 nomi degli intellettuali che ebbero un legame con la Toscana.
L’obiettivo è quello di colmare, grazie alla documentazione e alle testimonianze raccolte, il vuoto lasciato dalle fonti istituzionali e fare luce sulle travagliate vicende di quanti furono espulsi dalle Università italiane e più in generale sulle storie degli intellettuali che trovarono rifugio e proseguirono il loro lavoro all’estero.
Il portale, disponibile all’indirizzo intellettualinfuga.fupress.com, ricostruisce con una ricca documentazione – fatta anche di immagini, mappe, infografiche, bibliografia – le storie personali e familiari di queste vite in movimento, la rete di contatti e le relazioni d’aiuto che sostennero le singole ‘fughe dei cervelli’. Nomi dimenticati a fianco di quelli noti degli scienziati, come Enzo Bonaventura, Rita Levi Montalcini, Enzo Bonaventura, Giuseppe Levi, le cui complesse vicende ed esperienze di lavoro all’estero sono ricostruite dal progetto.
«L’espatrio dall’Italia durante il ventennio riguardò solo alcuni dei quasi cento professori ordinari e straordinari che, dichiarati di razza non ariana, furono ufficialmente espulsi dalle università del Regno a seguito delle leggi del 1938 – spiega Guarnieri -. Ma il fenomeno ha coinvolto molti di più, soprattutto i più giovani: studenti, neolaureati, scienziati, artisti e studiosi con incarichi temporanei che semplicemente non vennero rinnovati; professionisti allontananti dalle aziende o radiati dagli Albi le cui attività in corso vennero attribuite ad altri di razza ariana».
Il progetto, promosso dall’Università di Firenze in occasione dell’80° anniversario delle leggi razziali, ha ricevuto il finanziamento della Regione Toscana e il supporto di New York Public Library, Council for At-Risk Academics di Londra, J. Calandra Italian American Institute, City University of New York.