Uno studio recente, pubblicato online su Nature il 28 Ottobre, ha rilevato come i primi umani moderni, i primi homo sapiens sapiens, sarebbero originati dal Botswana, uno stato a nord del Sud Africa.
Si sapeva da tempo infatti che le origini della nostra specie erano africane, ma su dove di preciso queste fossero in Africa non c’era accordo. Per questa ricerca, attuata tracciando il DNA mitocondriale trasmesso per linea materna, sembra che la risposta risieda in quest’ area, in particolare nella regione del Botswana chiamata Makgadikgadi-Okavango, dove un tempo si trovava un lago enorme.
Gli scienziati ritengono che l’area, che sarebbe stata abitata dai primi umani tra i 200mila e i 130mila anni fa, fosse una zona paludosa e rigogliosa, piena di vegetazione e vita animale. I risultati del DNA mitocondriale hanno rilevato come questo gruppo di primi umani moderni abbia lasciato la zona intorno a 130mila anni fa in seguito a un cambiamento climatico nella regione, che aprì corridoi verdi grazie a delle piogge, per attraversare la terra arida che circondava la zona. Un gruppo andò a nord est, dando nel tempo origine a una popolazione contadina, mentre un altro gruppo abbandonò la zona passando da sud e diventando una popolazione di cacciatori raccoglitori costieri.
Alcuni scienziati sono perplessi sui risultati dello studio, sottolineando la limitatezza insita nel voler utilizzare solo il DNA mitocondriale come fonte di dati, e sostengono che ancora non vi siano sufficienti dati per affermare l’origine dei primi umani moderni come avvenuta nell’Africa meridionale anzichè in quella occidentale come limitati resti fossili precedentemente suggerivano. La stessa Vanessa Hayes, una ricercatrice chiave dello studio, ha riconosciuto come diverse origini tramite uno studio genetico più completo potrebbero venire alla luce.
E’ indubbio in ogni caso, che questo studio sia comunque un contributo importante alla ricerca, e che evidenzi il Botswana e l’Africa meridionale come, se non la nostra casa ancestrale certa, sicuramente come uno dei candidati ad essa, e come una delle prime oasi dell’umanità.
Leonardo Panerati