Nel corso della storia molti eventi celebri sono avvenuti il 2 marzo.
- Nel 1807 il Presidente degli Stati Uniti Thomas Jefferson approvò in via definitiva la legislazione chiamata “Act Prohibiting Importation of Slaves”(Legge sulla proibizione dell’importazione di schiavi), la quale rese l’importazione di nuovi schiavi da fuori degli Stati Uniti un crimine federale. La legge seguiva ad una più debole varata nel 1797, la quale tuttavia, a differenza di quella del 1807, non proibiva l’importazione tramite vascelli esteri. La proibizione non includeva in alcun modo il commercio di schiavi interno agli Stati Uniti, che sarebbe continuato fino alla ratifica definitiva, il 6 dicembre 1865, in seguito alla guerra civile, del tredicesimo emendamento alla Costituzione, il quale abolì la schiavitù nel paese tout court. La legge, che sarebbe entrata in vigore il primo di gennaio del 1808, fu lodata dal presidente Jefferson, il quale era tra l’altro lui stesso un propietario di schiavi, come una eccellente misura per la quale si congratulava gli americani “per aver tirato fuori i cittadini degli Stati Uniti da una qualsiasi ulteriore partecipazione in quelle violazioni dei diritti umani che così a lungo sono continuate sugli inoffensivi abitanti dell’Africa”. Nella implementazione della legge, il ruolo della marina fu espanso per includere pattugliamenti delle coste di Cuba e Sud America, contro l’importazione clandestina di nuovi schiavi dall’Africa.
- Nel 1919 si aprì il primo congresso, che durò dal 2 al 6 marzo, della Internazionale Comunista (Comintern), o Terza Internazionale, comprendente formalmente i rappresentanti dei partiti socialisti più radicali del mondo, anche se in realtà, complice il blocco alleato cui il nuovo stato sovietico era allora soggetto, i delegati non russi in generale e occidentali in particolare che furono presenti erano molto pochi. La nuova organizzazione si proponeva come erede della screditata Seconda Internazionale Socialista, la quale, nata nel 1889 si era dissolta nel 1916 in seguito alla inefficacia mostrata nell’unire i partiti socialisti sull’opposizione alla partecipazione alla Grande Guerra(prima guerra mondiale). A differenza della Seconda Internazionale Socialista, la quale comprendeva anche elementi moderati e riformisti, la terza era fondamentalmente composta di soli elementi almeno tendenzialmente rivoluzionari, e sosteneva esplicitamente l’insurrezione rivoluzionaria come mezzo per instaurare gradualmente una repubblica socialista mondiale.
- Nel 1939 il cardinale Eugenio Pacelli viene eletto nuovo pontefice della chiesa cattolica romana, prendendo il nome di Pio XII. Pontefice durante tutta la seconda guerra mondiale e in seguito fino al 9 ottobre 1958, è un pontefice che molto è stato criticato per il suo approccio, definito eccessivamente compromissorio, con il fascismo in generale e con il nazismo in particolare. Ciò specialmente riguardo alla questione dello sterminio degli ebrei attuato dai nazisti,verso il quale Pio XII mantenne pubblicamente un silenzio costante negli anni della guerra, pur adoperandosi dietro le quinte per salvare ebrei e oppositori politici del fascismo. Convinto sostenitore di un approccio diplomatico nei confronti del nazismo, ritenendo un confronto diretto controproducente, arrivò al punto di far sparire l’enciclica sull’antisemitismo, “Humani Generis Unitas”, che il suo predecessore Pio XI stava per rilasciare prima di morire. Conservatore e anticomunista feroce, scomunicò i cristiani che si dichiaravano comunisti e cercò senza successo di convincere nel dopoguerra De Gasperi, leader della Democrazia Cristiana, ad allearsi con elementi della destra radicale in ottica elettorale anticomunista. La sua controversa eredità potrà da oggi essere esaminata più a fondo dagli studiosi, grazie all’apertura ad essi degli archivi vaticani concernenti il pontificato di Pio XII, apertura avvenuta oggi per l’ottantunesimo anniversario della sua salita al soglio pontificio.
Leonardo Panerati
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