«Chi ha pensato di diffondere il testo non ha fatto del bene ai cittadini. Ha creato solo confusione». Così il premier Giuseppe Conte, nella conferenza stampa che si è appena conclusa a Palazzo Chigi, in merito alle anticipazioni sul decreto che si appresta a firmare, contenente nuove e massicce limitazioni per contenere l’epidemia di coronavirus. In particolare, saranno limitati gli spostamenti sul territorio di Lombardia e 14 province tra Veneto, Piemonte, Marche ed Emilia Romagna.
Varate in ogni caso le nuove misure del Governo per il contrasto e la prevenzione della diffusione del virus Covid-19, con variazioni sul testo anticipato nel tardo pomeriggio.
Il testo definitivo, ha precisato Conte, è pronto e sarà presentato a breve e conterrà, oltre alle limitazioni per la Lombardia e altre 14 province, l’invito a restare a casa con la febbre a 37,5 e infezioni respiratore, a prescindere dalla positività al coronavirus.
«Abbiamo creato due aree, una che riguarda la Lombardia e varie province: lì ci sarà un vincolo a limitare gli spostamenti nel territorio», ha detto Giuseppe Conte. L’area interessata è più ampia di quella anticipata nelle ore scorse. Il premier ha letto l’elenco in conferenza stampa: «Lombardia, Modena, Parma, Piacenza,Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli,Padova, Treviso e Venezia. In questi luoghi si applicano misure più rigorose».
In tutta Italia, resteranno chiuse le scuole, fino al 3 aprile, ma anche pub e discoteche. Si potrà mangiare al ristorante ma a un metro di distanza da commensali e altri avventori.
Del dcpm, Giuseppe Conte ha detto di assumersi la responsabilità politica, mentre sulle anticipazioni diffuse ha dichiarato che «è necessario chiarire quel che è successo, una cosa inaccettabile: un dpcm, che stavamo formando a livello di governo per regolamentare le nuove misure che entrano in vigore subito, lo abbiamo letto su tutti i giornali. Ne va della correttezza dell’operato del governo e della sicurezza degli italiani. Questa pubblicazione ha creato incertezza, insicurezza, confusione e non lo possiamo accettare».