«Le previsioni mostrano che al 26 marzo potremmo avere in Lombardia almeno 18 mila casi di Covid-19 ricoverati, di cui un terzo in terapia intensiva. Sarebbe una cosa impossibile» da gestire. A spiegarlo all’AdnKronos Salute è Antonio Pesenti, direttore del Dipartimento di anestesia-rianimazione ed emergenza-urgenza del Policlinico di Milano, che in Lombardia coordina l’Unità di crisi per le terapie intensive.
«Al momento – fa il punto l’esperto – abbiamo tra i 500 e i 510 malati di Covid-19 nelle terapie intensive. I letti totali sono 750-800, abbiamo lavorato per aumentarli del 30%. Anche perché ci sono altri malati che vanno gestiti». È stata poi disposta una riorganizzazione delle attività negli ospedali per far fronte all’emergenza nuovo coronavirus. «Bisogna che reparti si svuotino, ma è una cosa che può avvenire in maniera molto graduale».
In Lombardia, la regione più colpita dall’epidemia, i numeri viaggiano veloci. L’ultimo dato – quello di ieri – sui decessi mostra che i morti sono stati 113 in più in un giorno e hanno raggiunto quota 267. «A un aumento esponenziale dei casi positivi corrisponde un aumento della stessa misura del numero dei morti. È presto per le statistiche», precisa Pesenti.
«Il problema che c’è una situazione difficile nelle terapie intensive è solo la punta dell’iceberg», prosegue. L’esperto torna sul senso del duro documento inviato dal Coordinamento di questi reparti al governatore Attilio Fontana nei giorni scorsi, perché venisse portato all’attenzione del Governo. Un documento in cui si parla del rischio di trovarsi ad avere a che fare con una “calamità sanitaria”, anche perché oltre ai pazienti Covid ci sono tutti gli altri malati da gestire. «Ci ha spinto a scrivere quella lettera – racconta – il fatto che ci sembra si debbano attuare provvedimenti drastici che comportino un cambiamento delle abitudini nei rapporti sociali e nei comportamenti individuali”, insiste lo specialista che invita tutta la popolazione a “prendere consapevolezza dell’importanza di queste misure». (AdnKronos)