Calice e sacerdote

Virus, i vescovi toscani consigliano più campane e tanta fantasia sui social

Messe celebrate senza popolo, col portone della chiesa serrato, e preti invitati a inviare preghiere e riflessioni attraverso i social e le email. Ma anche il suono antico delle campane per ricordare il momento della preghiera e tanta fantasia per rimanere in contatto con i fedeli. Si riassumono così le indicazioni dei vescovi toscani ai sacerdoti di tutta la regione.

«L’aggravarsi della situazione sanitaria nel nostro paese ci impone nuove restrizioni che tutti avete sentito in diretta ieri sera. Queste novità impongono ad ogni cristiano e in modo del tutto particolare a noi pastori di essere vicini ad ogni fratello soprattutto con la nostra preghiera e con la celebrazione dell’Eucarestia, seppur senza popolo», ha scritto per esempio il vescovo di Prato, Giovanni Nerbini, inviando ai suoi sacerdoti le nuove disposizioni, che fanno seguito alle decisioni che la Conferenza episcopale toscana ha assunto ieri e al decreto del presidente del consiglio entrato stamattina in vigore.

I vescovi toscani ricordano che i sacerdoti sono invitati a celebrare l’eucarestia senza la partecipazione del popolo: ad essa tutti i fedeli posso unirsi spiritualmente. Per questo il suono delle campane ricorderà a tutti il momento della celebrazione e della preghiera. La situazione che si è determinata richiede anche alle comunità cristiane il ricorso alla fantasia pastorale, ad esempio attraverso l’uso dei nuovi mezzi di comunicazione con i quali si può continuare la cura della vita spirituale dei nostri fedeli tramite l’invio di preghiere, via crucis, commenti spirituali e quant’altro.

Ad attrezzarsi è stata intanto proprio la diocesi di Prato, con la recita del Rosario alle 17,30 e la messa delle 18 dalla cattedrale, in diretta su Tv Prato così come la via crucis dele venerdì alle 21,20.

I vescovi infine puntualizzano che i funerali in chiesa sono d’ora in poi vietati. I sacerdoti dovranno limitarsi alla benedizione della salma, nelle cappelle del commiato, nell’abitazione del defunto o direttamente al cimitero.

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