Un uomo di 62 anni, malato terminale ricoverato all’Hospice di Arezzo e deceduto nei giorni scorsi, aveva contratto il coronavirus. La scoperta è avvenuta dopo il decesso, poiché per l’espianto delle cornee che il paziente avrebbe voluto donare una volta dceduto era necessario fare il tampone, come previsto dal Centro nazionale trapianti.
Lo chiarisce l’Usl Toscana Sud Est, aggiungendo che l’uomo «era un un malato oncologico terminale con tumore metastatico» e che «è deceduto dopo poche ore dal suo ingresso in Hospice».
«Le procedure prevedono che le cornee siano subito espiantate e poi si attende il risultato del tampone – spiegano ancora dall’azienda sanitaria – Al momento della notifica della positività, le cornee non sono state utilizzate».
«Il personale dell’Hospice che è stato in contatto con l’uomo è adesso sotto controllo come il personale del Coordinamento locale ospedaliero per le donazioni e i trapianti».