Nel pomeriggio, poco dopo le 16, Papa Francesco ha lasciato il Vaticano in forma privata e si è recato in visita alla Basilica di Santa Maria Maggiore, per rivolgere una preghiera alla Vergine, Salus populi Romani, la cui icona è lì custodita e venerata.
I pochi passanti, un paio di ciclisti e poche persone a piedi, hanno visto il Papa scendere dall’auto, segutia da quella della scorta, e incamminarsi verso le due chiese, lungo via del Corso. Lo ha confermato ai giornalisti Matteo Bruni, direttore della sala stampa della Santa Sede, rendendo noto che «facendo un tratto di Via del Corso a piedi, come in pellegrinaggio, il Santo Padre ha raggiunto la chiesa di San Marcello al Corso, dove si trova il Crocifisso miracoloso che nel 1522 venne portato in processione per i quartieri della città perché finisse la Grande Peste a Roma. Con la sua preghiera, il Santo Padre ha invocato la fine della pandemia che colpisce l’Italia e il mondo, implorato la guarigione per i tanti malati, ricordato le tante vittime di questi giorni, e chiesto che i loro familiari e amici trovino consolazione e conforto», ha precisato il portavoce vaticano, aggiungendo che «la sua intenzione si è rivolta anche agli operatori sanitari, ai medici, agli infermieri, e a quanti in questi giorni, con il loro lavoro, garantiscono il funzionamento della società».
Verso le 17,30 il Papa è rientrato in Vaticano. Dalla Santa Sede, intanto, si apprende che Papa Francesco ha donato 100mila dollari americani ai malati e ai poveri di Hong Kong. Il denaro sarà gestito dalla diocesi dell’ex colonia britannica.
La diocesi si impegnerà a far arrivare l’aiuto di papa Francesco identificando le persone più bisognose, attraverso le parrocchie, la Commissione per gli affari del lavoro e la Caritas-Hong Kong. Il cardinale John Tong Hon, amministratore apostolico di Hong Kong, ha espresso la sua gratitudine al Papa in una lettera, in cui coglie l’occasione anche di fargli arrivare gli auguri per il settimo anniversario del suo pontificato.