Trasformare la paura in panico e il panico in troppo e poco lucido zelo può provocare problemi seri. Se ne sono accorti al principale ospedale metropolitano di Milano, il Niguarda, registrando un’impennata dei casi di intossicazioni e d’avvelenamento da prodotti disinfettanti e per la pulizia. Pericolosissimi quelli fai da te.
In questi giorni di emergenza l’uso dei disinfettati per proteggerci dall’infezione da coronavirus è cresciuto vertiginosamente ,premettono dall’ospedale. Ma c’è modo e modo, oltre che occasione, per utilizzarli. Infatti, rilevano dal Niguarda, il tentativo di fermare il virus ha indotto comportamenti pericolosi con una certa frequenza.
Il Centro Antiveleni dell’Ospedale Niguarda, tra i più importanti riferimenti italiani per la diagnosi e il trattamento di intossicazioni acute con oltre 50 anni di attività, lancia l’allarme.
Dall’inizio dell’emergenza, infatti, le richieste di consulenza per intossicazione da disinfettati è aumentata circa del 65%, e fino al 135% nella fascia di età inferiore ai 5 anni.
Cosa succede nelle nostre case?
«C’è chi seguendo tutorial online e “ricette fai da te”, prepara miscele di sostanze chimiche non compatibili tra loro – spiega Franca Davanzo, Direttore del Centro Antiveleni di Niguarda- Chi imbeve le mascherine con quantità eccessive e poi le indossa, inalando un elevato dosaggio di sostanze chimiche. C’è anche chi, e sono purtroppo i casi più frequenti, riempie la casa di bottiglie di disinfettati commerciali o preparati artigianalmente, e li lascia, magari in bottigliette non etichettate, alla portata dei bambini. E proprio loro risultano i più esposti, l’incremento delle intossicazioni pediatriche è infatti del 135%. Proprio per loro dobbiamo prestare la massima attenzione, i più piccoli infatti trovano in casa questi contenitori non custoditi e li ingeriscono accidentalmente».
In questi casi valgono le raccomandazioni di sempre: non lasciare i contenitori dei prodotti alla portata dei bambini e in caso di ingestione prima di recarsi in pronto soccorso è bene chiamare il centro antiveleni allo 02 66 10 10 29 (o quello di riferimento regionale o l’ospedale). In questo modo la gestione telefonica dell’emergenza consente di capire se è necessario o meno un successivo accesso al pronto soccorso.