Molti eventi famosi sono successi il 26 marzo
- Nel 1826 muore Ludwig Van Beethoven, celebre compositore, pianista e direttore d’orchestra tedesco. Nato a Bonn nel 1770 da una famiglia di umili origini, fin da bambino manifestò un notevole talento musicale. Considerato uno dei più grandi e influenti compositori di tutti i tempi, è annoverato tra i massimi geni della storia della musica. Nonostante la sordità (ipoacusia) che lo colpì prima ancora di aver raggiunto i trent’anni, egli continuò a comporre, dirigere e suonare, lasciando una produzione musicale fondamentale, straordinaria per forza espressiva e per la capacità di evocare emozioni. Figura chiave della musica colta occidentale e ultimo rappresentante di rilievo del classicismo viennese, tra le opere di Beethoven hanno grande rilievo la sua produzione cameristica, quella sinfonica e le opere pianistiche. Capolavori dei rispettivi generi rimangono anche sue composizioni sacre, come la Missa Solemnis, e teatrali, come Fidelio. Influenzato dal maestro Haydn e da celebrità come Mozart, egli stesso con le sue opere ebbe una grande influenza sul linguaggio musicale del XIX secolo e su quelli successivi, tanto da rappresentare un modello per molti compositori.
- Nel 1953 in una trasmissione radiofonica nazionale degli Stati Uniti il dottor Jonas Edward Salk annuncia di aver messo a punto un vaccino contro la poliomelite, costituito da un virus inattivato (IPV). Esso è il secondo di tre diversi vaccini contro la poliomelite, tutti efficaci, scoperti negli anni 50. Malattia acuta, virale, altamente contagiosa che si diffonde da individuo a individuo principalmente per via oro-fecale, nel 90% dei casi essa non causa sintomi, ma quando sintomi vi sono, essi includono paralisi di parti del corpo e in caso di paralisi del diaframma ciò può portare alla morte per soffocamento. Nota da migliaia di anni, dopo il 1910 la poliomelite iniziò a colpire l’Europa con epidemie sempre maggiori, alimentando così la corsa a un vaccino: Quando il vaccino fu scoperto, i focolai in Europa, Nord America, Australia e Nuova Zelanda avevano fatto raggiungere alla malattia proporzioni pandemiche. I reparti di terapia intensiva hanno avuto la loro origine nella lotta contro la malattia. La maggior parte degli ospedali avevano limitate disponibilità di polmoni di acciaio per i pazienti non in grado di respirare autonomamente. Furono così istituiti centri respiratori destinati ad assistere i pazienti più gravi, il primo dei quali fu realizzato nel 1952 presso l’Ospedale Blegdam di Copenaghen dall’anestesista danese Bjørn Ibsen; questi sono stati i precursori delle successive unità di terapia intensiva. Un anno dopo, lo stesso Ibsen creò il primo reparto di terapia intensiva al mondo.
Leonardo Panerati
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