La polizia municipale di Montemurlo è entrata in azione, ieri, in un’azienda tessile italiana che continuava a lavorare nonostante i divieti. Il controllo è partito da una segnalazione e, quando gli agenti sono entrati nella fabbrica, hanno trovato regolarmente a lavoro i quattro operai e i titolari.
L’azienda, che è iscritta alla Camera di Commercio con un codice ateco che non rientra tra quelli delle attività considerate essenziali, si occupa di garnettatura, cioè della rigenerazione dei cascami di lana per immetterli nuovamente nel ciclo della filatura cardata. Per i titolari è scattata una sanzione da 400 euro e l’immediata sospensione dell’attività. La Polizia Municipale ha trasmesso la denuncia in prefettura che ora dovrà decidere circa la sospensione che può andare dai 5 ai 30 giorni per non aver rispettato le disposizioni governative.
Sulla questione inteviene anche il sindaco Simone Calamai, che biasima il comportamento tenuto dagli imprenditori: «Si tratta di un comportamento scorretto che non tiene conto delle disposizioni messe in atto dal Governo per il contenimento dell’epidemia da Coronavirus a tutela della salute della comunità. Inoltre , lavorare, pur non essendo un’attività considerata essenziale, vuol dire attuare una concorrenza sleale verso chi sta rispettando, a costo di grandi sacrifici, il blocco anti contagio. Ci sono tantissime aziende che sono in grandissima difficoltà, che non sanno se e come potranno ripartire. I sacrifici vanno fati tutti insieme, non possiamo tollerare comportamenri come quelli attuati da questa azienda. I controlli della polizia municipale continueranno a tappeto su tutto il territiorio. Ce la possiamo fare solo se siamo veramente uniti».