Persone con gravi forme di disabilità intellettiva possono uscire di casa, ma nel rispetto obbligatorio di determinate regole. Lo precisa una circolare regionale inviata, ieri, a prefetti, asl e associazioni, a firma dell’assessore alla salute Stefania Saccardi. La circolare fornisce alcune indicazioni sulle uscite e gli spostamenti delle persone con gravi disabilità intellettive, disturbi dello spettro autistico e/o patologie psichiatriche ad elevata necessità di supporto, al fine di prevenire e gestire emergenze comportamentali. Le uscite saranno consentite solo con l’assistenza di un accompagnatore, limitate allo stretto necessario e nel rispetto delle misure di prevenzione raccomandate (distanza interpersonale, utilizzo di dispositivi di protezione individuale).
«Fatto salvo il rispetto delle norme attualmente in vigore per il contenimento dell’epidemia su tutto il territorio regionale e da parte di chiunque – chiarisce l’assessore Saccardi – abbiamo ritenuto opportuno disciplinare le uscite e gli spostamenti di queste persone che, senza le attività sociali, scolastiche e riabilitative a cui sono abituati, possono scivolare verso stati d’ansia, di iperattività o di agitazione emotiva, che possono mettere in pericolo la loro incolumità e quella dei loro conviventi. Le uscite potranno esserci solo a determinate condizioni, che vanno assolutamente rispettate».
Riguardo all’accompagnatore la Circolare precisa che «avrà cura di portare con sé l’apposita autocertificazione dello stato di necessità, prevista dalla attuale normativa, e una specifica certificazione da richiedere al medico specialista di riferimento (neuropsichiatra infantile o psichiatra o specialista della riabilitazione) che indichi la necessità di effettuare brevi uscite nell’ambito del comune di residenza».
Resta fermo il divieto assoluto di muoversi dalla propria abitazione – sia per la persona interessata che per l’accompagnatore – in presenza di una sintomatologia febbrile e/o respiratoria, in caso di positività al virus o se si è in quarantena domiciliare.
Secondo la candidata del Movimento 5 Stelle alla presidenza della Regione, Irene Galletti, la decisione di permettere le uscite è positiva ma la richiesta dei certificati in più non trova giustificazione. «Non riesco a comprendere è il motivo per cui la Regione richieda a queste persone di dotarsi di un certificato medico specialistico extra, per giustificare la propria presenza fuori casa in caso di controlli. Non era sufficiente autorizzare le persone a mostrare le attestazioni già in loro possesso, come quelle per richiedere l’attivazione della legge 104? Mi sembra un ostacolo in più di cui si poteva benissimo fare a meno», scrive tra l’altro la candidata.