Jack lo squartatore

Jack lo Squartatore

Molti eventi famosi sono successi il 3 aprile, di cui oggi ricorderemo uno in particolare

Nel 1888 viene uccisa Emma Elizabeth Smith: è il primo degli omicidi di Whitechapel, tradizionalmente attribuiti tutti o in parte al serial killer non identificato soprannominato Jack lo Squartatore. Gli undici omicidi di Whitechapel, effettuati alcuni per taglio della gola, altri per strangolamento, altri con mutilazioni addominali e uno con lo smembramento del corpo(da ciò il soprannome Squartatore dato dal pubblico all’assassino), avvennero tra il 3 aprile del 1888 e il 13 febbraio 1891, all’interno o nei pressi del distretto di Whitechapel nell’area East End di Londra. La zona era all’epoca nota per il suo squallore, caratterizzata da povertà estrema, alta percentuale di senzatetto, frequenti furti, alcolismo e prostituzione endemica. L’allora commissario assistente di polizia Robert Anderson consigliava la zona “a coloro che hanno interesse nelle classi pericolose”. Le vittime degli omicidi, tutte di sesso femminile e in buona parte se non tutte prostitute, erano in ordine cronologico di morte: Emma Elizabeth Smith, Martha Tabram, Mary Ann “Polly” Nichols, Annie Chapman, Elizabeth Stride, Catherine Eddowes, Mary Jane Kelly, Rose Mylett, Alice McKenzie, Frances Coles e un’altra donna non identificata. Elizabeth Smith, la prima vittima, fu attaccata alle prime ore del mattino da un gruppo di due o tre uomini, dai quali fu stuprata e derubata. Ancora viva dopo che gli assalitori se ne erano andati, riuscì a tornare al suo appartamento e fu poi portata in un ospedale, dove un analisi medica rivelò che un oggetto contundente le era stato inserito dentro la vagina, danneggiandole il peritoneo. Ciò causò la morte della donna pochi giorni dopo, il 9 aprile. L’ispettore locale della Metropolitan police, Edward Reid, effettuò un’indagine ma i colpevoli non furono mai trovati. Un detective della divisione di Reid, Walter Dew, scrisse in seguito che riteneva Jack lo Squartatore responsabile dell’omicidio, ma i suoi colleghi ritenevano più probabile fosse opera di una gang. Le prostitute erano infatti spesso impiegate da gang criminali e la Smith avrebbe potuto essere stata attaccata da una di esse come punizione per una disobbedienza o come intimidazione. Nei casi seguenti degli omicidi, molte indagini furono eseguite e furono anche effettuati arresti, ma anche in quei casi il colpevole o i colpevoli non furono mai trovati. In seguito agli omicidi, vi fu tuttavia una conseguenza positiva. La povertà di Whitechapel e dell’East End di Londra era stata precedentemente ignorata dalla società benestante, ma la natura degli omicidi e delle vittime portò all’attenzione pubblica le condizioni di vita dell’area. Gli omicidi emozionarono l’opinione pubblica contro le condizioni sovraffollate e insalubri dell’East End e ciò portò a richieste di riforma. Atti del Parlamento come la legge sugli alloggi per le classi lavoratrici del 1890 stabilirono standard minimi sulle abitazioni per cercare di sanare le aree urbane più impoverite. I rapporti sensazionalistici da parte della stampa sugli omicidi e il mistero intorno all’identità dell’assassino o assassini alimentarono lo sviluppo nell’immaginario comune del personaggio di “Jack lo Squartatore”. Centinaia di libri e articoli sono stati scritti sugli omicidi di Whitechapel, i quali sono ormai presenti in innumerevoli romanzi, racconti brevi, fumetti, show televisivi e film di vario genere.

Leonardo Panerati

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