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Disegno di una draisina, considerata la prima bicicletta, del 1816
  • Nel 1817 la draisina, considerata la prima bicicletta, è completata. Opera dell’aristocratico tedesco Karl Christian Ludwig Drais von Sauerbronn, si basa sull’introduzione della ruota anteriore sterzante, applicata come perfezionamento di una precedente invenzione del conte Mede de Sivrac, chiamata celerifero. Di legno rinforzato con elementi di ferro, la draisina si presenta simile a una bicicletta, con due ruote allineate, di cui l’anteriore sterzante come detto sopra, ma senza pedali né freni, per la cui propulsione è necessario che il guidatore, seduto sul sellino come nelle attuali biciclette, eserciti una spinta puntando i piedi sul terreno. Sempre tramite l’uso dei piedi, il guidatore può anche frenare. Il nome draisina deriva dal nome dell’inventore Karl Drais, il quale sperava che essa avrebbe consentito viaggi più rapidi a una larga fetta della popolazione. Contrariamente alle speranze di Drais tuttavia, la draisina fu impiegata soprattutto da giovani borghesi e aristocratici, divenendo un mezzo per il puro divertimento, tanto da essere chiamato, in Inghilterra, hobby horse (cavallo da divertimento). La velocità che poteva raggiungere la draisina non era granchè elevata, causa la cattiva qualità delle strade e la bassa efficienza del sistema di propulsione adottato. Raramente si potevano superare i 15 km/h di media. Ne esistevano anche esemplari per bambini, in forma di piccole biciclette a due ruote senza pedali utilizzate dai bambini a partire dai due anni per imparare a stare in equilibrio. L’utilizzo della draisina facilita l’acquisizione dell’equilibrio e facilita il passaggio alla bicicletta normale verso i quattro, cinque anni
Una tavoletta d’argilla in Lineare B, scoperta da Arthur Evans
  • Nel 1900 a Creta nel palazzo di Cnosso l’archeologo britannico Arthur Evans scopre la prima grande quantità di tavolette in Lineare B, una forma arcaica dell lingua greca. Le prime testimonianze risalenti a 13 e 14 secoli prima di Cristo, il Lineare B è un sistema di scrittura a carattere sillabico utilizzato dai micenei, popolazione e relativa civiltà presente in Grecia nella tarda età del bronzo (1600 a.C. – c. 1100 a.C.), per denotare graficamente la loro lingua, la quale si è scoperto essere una forma arcaica di quella greca. Derivata dal Lineare A, scrittura minoica diffusa nell’antica Creta tra il diciassettesimo e il quindicesimo secolo prima di Cristo, la Lineare B è scritta da sinistra a destra e conta circa 200 segni, dei quali una novantina sono segni sillabici con valore fonetico, mentre i rimanenti sono ideogrammi, con valore semantico. Scrittura arcaica e rudimentale, include anche un sistema numerico decimale, costituito da linee verticali per le unità, orizzontali per le decine e cerchi per le centinaia. Sebbene il ritrovamento della prima quantità significativa di tavolette di Lineare B risalga al 1900, la decifrazione avvenne solo oltre 50 anni dopo, nel 1953, per merito dei linguisti Michael Ventris e John Chadwick.

Leonardo Panerati

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