Una donna del Bangladesh, da diversi anni in Italia, si è presentata al commissariato Primavalle, diretto da Tiziana Lorenzo, denunciando maltrattamenti fisici e psicologici da parte del marito. Ai poliziotti romani, la donna ha raccontato di non essere stata la sola ad averli subiti. All’interno delle mura domestiche, infatti, il marito di 44 anni, anch’egli bengalese, aveva riservato lo stesso trattamento anche alla figlioletta di 7 anni.
Nel racconto la donna ha riferito di essere stata costretta a subire, a opera del coniuge, aggressioni verbali e fisiche fin dalla loro convivenza in Bangladesh.
Giunti in Italia l’uomo l’aveva privata di ogni libertà di movimento oltre le mura domestiche, arrivando a vietarle di frequentare anche una scuola di italiano, per poi insultarla e aggredirla fisicamente con ogni pretesto.
La vittima è stata oggetto di vessazioni sin da quando era in stato di gravidanza tantochè, al terzo mese, è stata presa a calci anche sulla pancia, con il rischio di mettere a repentaglio la vita del nascituro, raccontano dalla Questura di Roma. Le violenze fisiche e morali sono state reiterate sulla donna anche alla presenza della figlia minore, con insulti e umiliazioni che l’hanno totalmente svilita, e una continua richiesta da parte dell’uomo del denaro guadagnato con duro lavoro dalla donna.
L’uomo, inoltre, ha costretto la moglie a compiere e a subire rapporti sessuali completi con lui, anche in presenza della loro bambina che, molto spesso, si è ritrovata ad essere insultata insieme alla madre.
Le serrate indagini del Commissariato di Primavalle, coordinate dalla Procura di Roma, hanno consentito, nella giornata dello scorso 3 aprile, per decisione del Gip, di condurre l’uomo presso il carcere di Regina Coeli.