Al via la campagna di screening promossa dalla Provincia di Prato insieme ai Comuni dell’area pratese, con la collaborazione della sezione di Igiene e Medicina Preventiva del Dipartimento di Scienze della Salute dell’Università di Firenze, del Dipartimento della Prevenzione della AUSL Toscana Centro e della Società della Salute.
Si partirà domenica mattina 26 aprile ed i primi ad essere testati saranno i volontari delle associazioni afferenti alla Protezione civile dei Comuni di Poggio a Caiano, Cantagallo e Vernio. Subito dopo si passerà anche agli altri comuni pratesi testando, oltre ai volontari, anche altre figure professionali che in queste settimane hanno continuato a lavorare perché impegnate in settori strategici ed essenziali come i professionisti sanitari, i lavoratori che durante il periodo di lockdown hanno proseguito nella propria attività lavorativa e altre categorie individuate in base a specifici parametri di rischio.
La campagna di screening dei 10mila test donati alla Provincia di Prato dall’azienda di import/export Oulide e sviluppati da Lynher, un’azienda farmaceutica di Hanghzou, si basa sul test sierologico rapido su una goccia di sangue per la rilevazione di anticorpi anti SARS CoV-2 di classe IgM e IgG e ha l’obiettivo di capire quanto e come il virus sia circolato tra alcune fasce significative della popolazione negli ultimi due mesi, in modo da raccogliere informazioni sulla diffusione del contagio in vista della riapertura di molte attività durante la prossima “fase due”, così da isolare precocemente eventuali positivi a tutela della popolazione tutta e utilizzare i dati raccolti per la stesura di protocolli per la sicurezza dei lavoratori in maniera puntuale.
«Noi sindaci dell’area pratese siamo pronti a partire con questa importante campagna di screening per il nostro territorio – spiega il presidente della Provincia di Prato, Francesco Puggelli – Un’indagine che siamo riusciti a studiare, organizzare e avviare in soli dieci giorni dalla ricezione dei test. Questo è quello che succede quando tutti gli enti collaborano e fanno rete lavorando costantemente e con determinazione per un unico obiettivo, in questo caso la tutela della salute pubblica e la preparazione alla “fase due”. Partiamo con i volontari delle associazioni, persone che in maniera instancabile hanno combattuto in prima linea e che hanno supportato il lavoro delle amministrazioni locali con un contributo fondamentale alla tenuta di tutto il sistema in questi due mesi. Poi, – continua Puggelli – il test sarà eseguito via via a cascata ad altre categorie individuate in base ad un diverso grado di rischio. I dati saranno immediatamente raccolti ed elaborati e in poche settimane avremo una fotografia del nostro territorio, una vera e propria base scientifica – e questo proprio grazie alla preziosa collaborazione della sezione di Igiene e Medicina Preventiva del Dipartimento di Scienze della Salute dell’Università di Firenze e del Dipartimento della Prevenzione della AUSL – da cui trarre indicazioni – conclude Puggelli – sul come gestire la ripresa e le varie riaperture delle attività».
La lettura del test sarà effettuata nel giro di pochi minuti, in caso di risultato positivo, si passa all’indagine per mezzo del tampone da parte della Asl, su richiesta del medico di medicina generale. Il test, rapido e di semplice esecuzione, potrà essere effettuato dai volontari delle associazioni di protezione civile con il supporto del Dipartimento di Prevenzione della Asl.