Si è presentato col nome e cognome di un giovane infermiere bolognese e ha chiesto di essere assunto alla Pubblica assistenza L’Avvenire di Prato. Dopo pochi giorni, però, ha cominciato a non andar d’accordo con il personale dell’associazione che, ora, ha presentato un esposto. Di furto d’identità o eventuali altri reati, dovrà ora risponderne alla procura.
Protagonistia un giovane magrebino accusato dalla polizia di essersi impossessato dell’identità di un giovane bolognese, fingendosi infermiere professionista, per essere inserito nell’organico dei volontari dell’associazione pratese. I fatti risalgono a circa due settimane fa, quando il giovane di origine magrebina, con accento emiliano, ha presentato la domanda al sodalizio, dichiarando peraltro di essere un ex consigliere regionale Anpas in Emila Romagna.
Il ruolo che ha detto di aver ricoperto, che in qualche modo ha pure documentato, gli ha consentito di essere inserito nell’organico come osservatore di primo livello. Il comportamento invadente e non di rado polemico del giovane lo ha però tradito, ponendolo a più riprese, nell’arco di pochi giorni, in contrasto coi militi della Pubblica assistenza. L’associazione, nel frattempo, si è insospettita da alcuni vulnus nella documentazione presentata e ha fatto partire un’indagine interna. Da questa, l’associazione ha rintracciato il giovane bolognese, lui sì infermiere professionista, per il quale il magrebino è stato di conseguenza accusato di essersi spacciato.
Di qui la richiesta di intervento alla Polizia di Stato, che ha convocato alla sede centrale di L’Avvenire il giovane bolognese che ha subìto il furto di identità, contestualmente alla presenza del presunto usurpatore, che è stato successivamente identificato e posto in stato di fermo. Da rilevare anche che a un volontario di una sezione periferiche, dove il giovane magrebino si era recato come osservatore insieme ad altri volontari, è stata rubata una carta di credito, poi utilizzata per acquisti online per 600 euro. Il nesso fra la presenza del giovane magrebino e il furto non c’è. In ogni caso, il responsabile potrebbe essere presto individuato, visto che anche in questo caso è stata sporta denuncia ed è in corso un’indagine della polizia.
«Teniamo a stollineare che in pochi giorni abbia cercato di risolvere il problema con celerità e risolutezza – ha detto il presidente della Pubblica assistenza L’Avvenire di Prato, Andrea Meoni – Anzitutto per tutelare la sicurezza dei nostri volontari e certamente per tutelare la nostra immagine che non deve e non può essere lesa a causa di un furto di identità».