Luigi XVI re di Francia

Il 10 maggio 1774 Luigi XVI viene incoronato re di Francia. Sarà re fino al 1792; dal 1º ottobre 1791 regnò con il titolo di “re dei Francesi” fino al 10 agosto 1792, giorno della sua deposizione, e di fatto ultimo vero sovrano assoluto per diritto divino.

Medaglioni che rappresentano Luigi XVI e Maria Antonietta come re e regina di Francia.

Nato a Versailles nella notte del 23 agosto 1754, quarto figlio di Luigi delfino di Francia e di Maria Giuseppina di Sassonia, gli fu imposto il nome di Luigi-Augusto e il titolo di duca di Berry. Alla prematura morte del fratello maggiore, il duca di Borgogna Luigi di Borbone-Francia, avvenuta il 22 marzo 1761, Louis-Auguste passò in secondo posto in linea di successione e cominciò la sua istruzione, la quale includeva :lingua e letteratura latina, storia, geografia, materia per la quale mostrò sempre particolare interesse, diplomazia, teologia. Oltre a ciò, la sua educazione comprendeva anche le attività sportive della scherma, dell’equitazione e del ballo.

Nel 1765, con la morte del padre, Luigi divenne a soli undici anni il nuovo erede al trono. Il 13 giugno 1769 il nonno Luigi XV combinò il matrimonio del nipote con Maria Antonietta della casa degli Asburgo d’Austria.

Alla morte per vaiolo di Luigi XV, il 10 maggio 1774, il ventenne Louis-Auguste saliva al trono con il nome di Luigi XVI. Abolita, come primo provvedimento, una tassa – il droit de joyeux avènement, da pagare all’insediamento di ogni nuovo sovrano – mandata in convento l’ultima amante del nonno, licenziati alcuni ministri, richiamato a dirigere il Consiglio della corona il Maurepas, fatto esiliare da Madame de Pompadour, furono nominati ministro agli Affari Esteri il conte Charles Gravier de Vergennes, alla Guerra il maresciallo Louis Nicolas du Muy e alle Finanze il fisiocratico Jacques Turgot; il 12 novembre veniva reinsediato il Parlamento, sciolto nel 1771 da Luigi XV.

La prima parte del regno di Luigi XVI fu segnata dai tentativi di riformare il governo francese secondo le idee illuministiche. Questi includevano sforzi per abolire la servitù della gleba, rimuovere il taille (tassa fondiaria) e la corvée (tassa sul lavoro), e aumentare la tolleranza verso i non cattolici, nonché abolire la pena di morte per i disertori. La nobiltà francese ha reagito alle riforme proposte con ostilità e si è opposta con successo alla loro attuazione. Luigi ha attuato la deregolamentazione del mercato dei cereali, sostenuta dal suo ministro liberale dell’economia Turgot, ma ciò ha provocato un aumento del prezzo del pane. Nei periodi di cattivi raccolti questo portava alla scarsità di cibo che, durante una vendemmia particolarmente cattiva nel 1775, spinse le masse alla rivolta. Dal 1776, Luigi XVI sostenne attivamente i coloni nordamericani, i quali cercavano la loro indipendenza dalla Gran Bretagna, che fu realizzata nel Trattato di Parigi del 1783. Il debito e la crisi finanziaria che ne seguirono contribuirono all’impopolarità dell’Ancien Régime. Ciò portò alla convocazione degli Stati Generali del 1789. Il malcontento tra i membri delle classi medie e inferiori francesi portò a una maggiore opposizione all’aristocrazia francese e alla monarchia assoluta, di cui Luigi e sua moglie, la regina Maria Antonietta erano considerati i rappresentanti. Le crescenti tensioni e violenze furono segnate da eventi come l’assalto alla Bastiglia, durante la quale i disordini a Parigi costrinsero Luigi a riconoscere definitivamente l’autorità legislativa dell’Assemblea nazionale.

L’indecisione e il conservatorismo di Louis portarono alcuni elementi del popolo francese a vederlo come un simbolo della tirannia dell’Ancien Régime, e la sua popolarità peggiorò progressivamente. La sua fuga senza successo a Varennes nel giugno 1791, quattro mesi prima della dichiarazione della monarchia costituzionale, sembrava giustificare le voci secondo cui il re legava le sue speranze di salvezza politica alle prospettive di un intervento straniero. La credibilità del re ne fu profondamente minata e l’abolizione della monarchia e l’istituzione di una repubblica divennero una possibilità sempre crescente. In un contesto di guerra civile e internazionale, Luigi XVI fu arrestato al momento dell’insurrezione del 10 agosto 1792. Un mese dopo, la monarchia assoluta fu abolita e la Prima Repubblica francese fu proclamata il 21 settembre 1792. Luigi fu allora processato dalla Convenzione nazionale (auto-istituito come tribunale per l’occasione), riconosciuto colpevole di alto tradimento, e giustiziato tramite ghigliottina il 21 gennaio 1793, come cittadino francese desacralizzato sotto il nome di Cittadino Luigi Capeto, in riferimento a Ugo Capeto, il fondatore della dinastia dei Capetingi – che i rivoluzionari interpretarono come il cognome di Luigi. Luigi XVI fu l’unico re di Francia ad essere mai giustiziato e la sua morte pose fine a più di mille anni di continua monarchia francese. Entrambi i suoi figli morirono durante l’infanzia, prima della Restaurazione borbonica; la sua unica figlia a raggiungere l’età adulta, Marie Therese, fu ceduta agli austriaci in cambio di prigionieri di guerra francesi, che alla fine morirono senza figli nel 1851.

Luigi venne anche soprannominato derisoriamente Louis le Dernier (Luigi Ultimo; in realtà non sarà l’ultimo re di Francia, onore che spetterà a Luigi Filippo, figlio di suo cugino Luigi Filippo II di Borbone-Orléans).

Luigi XVI viene descritto come un uomo debole, inadatto al trono o poco capace di prendere decisioni difficili. Sulla psicologia di Luigi XVI sono state fatte diverse osservazioni, per esempio che fosse affetto da una nevrosi ossessiva dato la sua mania di annotare ogni minima cosa (anche gli animali – rondini, cani, ecc. – uccisi per sbaglio durante le sue predilette battute di caccia) o la passione sullo smontare e rimontare orologi. Si è detto anche che soffrisse di criptoforia, una sorta di psicosi tipica di chi nasconde al proprio interno la “personalità fantasma”; essa può essere, in un particolare senso psicoanalitico, di un’altra persona, spesso un fratello o una sorella. Nel caso di Luigi, probabilmente, fu quella del fratello maggiore, il duca di Borgogna, morto prima di lui, facendolo divenire erede al trono come Delfino di Francia: infatti era un destino che, da giovane, Luigi pensava forse di non dover mai affrontare e che gli pesò molto, imponendosi appunto di dover sostituire il fratello.

Luigi XVI fu legalmente riabilitato da suo fratello Luigi XVIII con la Restaurazione (1815), ma già nel 1793 fu dichiarato martire dalla Chiesa cattolica.

Immagine d’apertura: Joseph-Siffred Duplessis, Luigi XVI con gli abiti dell’incoronazione, olio su tela, 1777, Reggia di Versailles

Bibliografia e fonti varie

  • Antonio Spinosa, Luigi XVI con Carmine Mastroianni L’ultimo sole di Versailles, Milano, Mondadori, 2008, ISBN 978-88-04-58134-5.
  • Baecque, Antoine De. “From Royal Dignity to Republican Austerity: the Ritual for the Reception of Louis XVI in the French National Assembly (1789–1792).” Journal of Modern History1994 66(4): 671–696. JSTOR.org
  • Burley, Peter. “A Bankrupt Regime.” History Today (January 1984) 34:36–42.ISSN 0018-2753 Fulltext in EBSCO
  • Doyle, William. Origins of the French Revolution (3rd ed. 1999) online edition
  • Doyle, William. “The Execution of Louis XVI and the End of the French Monarchy.” History Review. (2000) pp 21+ Questia.com, online edition
  • Doyle, William (2002). The Oxford History of the French Revolution. UK: Oxford University Press. ISBN 978-0-19-925298-5. Pages 194–196 deal with the trial of Louis XVI.
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