L’Oms toglie l’omosessualità dal registro delle malattie mentali

Il 17 maggio 1990, esattamente 30 anni fa, l’Oms dall’I cancella l’omosessialità dall’elenco delle malattie mentali. Dal 2004, il 17 giugno è anche Giornata internazionale contro l’omofobia.

Stato legale dell’omosessualità nel mondo. Legale: Matrimonio omosessuale BLU SCURO Unione civile BLU Riconosciuti i matrimoni omosessuali esteri VIOLA Qualche riconoscimento del matrimonio a livello federale, ma non a livello di stato AZZURRO Nessun riconoscimento delle coppie dello stesso sesso GRIGIO Leggi che limitano la libertà di espressione e associazione BEIGE Illegale: Pena teorica non applicata nella pratica GIALLO Pena detentiva ARANCIONE Ergastolo ROSSO Pena capitale ROSSO SCURO

L‘omosessualità, variante naturale del comportamento umano e presente anche in molte specie animali che comporta l’attrazione sentimentale e/o sessuale verso individui dello stesso sesso, nel corso della storia è stata vista dalle società umane in modo sia positivo che negativo. Quando essa veniva elogiata, tali aspetti erano visti come un miglioramento per la società; quando veniva condannata, particolari attività venivano viste come un peccato o una malattia e alcuni comportamenti omosessuali erano proibiti e puniti dalla legge.

Dalla metà del XX secolo, l’omosessualità è stata gradualmente disconosciuta come crimine o malattia e decriminalizzata in quasi tutte le nazioni sviluppate. Nel 1974 l’omosessualità viene cancellata dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM) pubblicato dall‘American Psychiatric Association (APA). Nella prima versione del 1952 risultava ancora una condizione psicopatologica tra i “Disturbi sociopatici di Personalità”. Nel 1968 era considerata una deviazione sessuale, come la pedofilia, catalogata tra i “Disturbi Mentali non Psicotici”. E ancora nel 1974 sui testi scientifici si parlava di ”omosessualità egodistonica”, ovvero quella condizione in cui una persona omosessuale non accetta il proprio orientamento sessuale e non lo vive con serenità. Questa teoria verrà superata nel 1987 per arrivare poi appunto al 1990, quando anche l’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) decide di rimuovere l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali.

La maggior parte delle nazioni non impedisce il sesso consensuale tra persone omosessuali al di sopra dell’età di consenso. Alcune giurisdizioni riconoscono anche gli stessi diritti, la protezione ed i privilegi per le strutture familiari di coppie dello stesso sesso, a volte anche il matrimonio. Alcune nazioni impediscono relazioni omosessuali, vietandole per legge. In alcuni stati l’omosessualità è punita persino con la pena di morte: è così ad esempio in paesi particolarmente reazionari quali Iran e Arabia Saudita. Esistono, comunque, numerose differenze tra la politica ufficiale e la reale attuazione delle leggi.

In Italia, i rapporti omosessuali sia maschili che femminili sono legali sin dal 1890, quando è stato promulgato il nuovo codice penale. Una legge sulle unioni civili, approvata a maggio 2016, garantisce la maggior parte dei diritti garantiti dal matrimonio. Il diritto di poter adottare, però, è stato all’ultimo rimosso dalla legge e, pertanto, la questione si è spostata sul piano giudiziario. La stessa legge fornisce sia alle coppie omosessuali che a quelle eterosessuali che si trovano in una situazione di convivenza alcuni diritti minimi.

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