Obamagate

Welcome back Mr. Obama

La pandemia di Coronavirus nella gran parte del mondo sta passando alla fase due ed anche gli Stati Uniti, se pur il paese con il più alto numero di contagiati e morti, pensano a riaperture, graduale unlockdown e campagna elettorale pronta a entrare, anzi, rientrare nel vivo. Dopotutto mancano poco meno di sei mesi alle presidenziali.

Donald Trump tenta di affrontare la situazione sociale, sanitaria e politica come un uomo solo al comando: ha screditato l’operato dell’OMS, accusato la Cina di non aver informato il mondo prima che il Covid-19 divenisse pandemia, affronta una crisi sociale che non si vedeva dalla grande depressione del 1929. Gli Stati Uniti, ad oggi, stimano il bilancio delle vittime a quasi 90.000 morti e 36 milioni di disoccupati in poco più di un mese. Dati che i Dem, non hanno atteso ad attaccare.

Joe Biden, candidato democratico alla Casa Bianca ed ex vicepresidente di Obama, in un momento di crisi come questo è stato costretto a fare una campagna tutta virtuale per la quale non è particolarmente dotato. Ecco quindi il rientro sulla scena politica di Barack Obama, che in occasione del discorso per i diplomandi della classe del 2020, ha attaccato duramente Trump affermando che «Non sempre chi è al comando sa cosa fa». La risposta non si è fatta attendere ovviamente, e il Tycon americano, allo schiaffo ricevuto, ha tuonato l’esistenza di un Obamagate, coinvolgendo quindi il predecessore nella vicenda del Russiagate, le interferenze di Mosca nella campagna del 2016.

Trump ha cercato fin dalla sua elezione di demolire le politiche obamiane degli otto anni precedenti, quasi riuscendoci completamente escluso l’Obamacare, la riforma sanitaria.

«La pandemia ha tolto ogni illusione che quelli che stanno al governo sappiano cosa stanno facendo. In realtà molti di loro non fingono neppure di governare»: Obama si è presentato nuovamente sulla scena politica, in parte per aiutare l’amico Joe Biden vista la concomitanza della discesa nei sondaggi del presidente Trump e in parte per quello che fino a cinque anni fa è stato il “suo” popolo.

Novembre si avvicina, e augurandoci che la pandemia sia un tragico ricordo e si sia trovato il modo di combatterla, le presidenziali americane prevedono alta tensione per il raggiungimento dello Studio Ovale.

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