Pollice che esce dal letto

Sesso dopo il lockdown. L’analisi dei sessuologi

La graduale ripresa delle attività sociali dopo il lockdown apre una nuova fase anche per la sessualità. Confidenze e richieste rivolte al sessuologo rivelano gli scenari prevalenti dopo il lungo periodo trascorso a casa. Finite da un mese le restrizioni maggiori e impossibili, oltre che odiosi, da valutare i comportamenti delle persone in una sfera assai intima, vediamo che cosa è successo e che cosa accade.

Alcune coppie hanno scoperto una nuova complicità a letto e hanno tutta l’intenzione di tenerla stretta con il graduale ritorno alla normalità. Altre coppie si sono trovate a convivere con la carenza di passione e desiderio ma questa volta senza gli alibi della vita frenetica e del poco tempo libero. Ne conseguono allontanamenti, tentativi di ricostruire o fughe in nuove giustificazioni, spiegano i sessuaologi Rossella Berardi e Daniele Bonanno.

I rilievi durante i giorni dell’#iorestoacasa segnalano d’altronde un tendenziale calo del desiderio sessuale piuttosto che il contrario.

Ci sono poi coppie che hanno vissuto la quarantena a distanza e nell’incontrarsi hanno recuperato in fretta il tempo perduto. Anche qui non mancano rapporti che si confrontano con un momento di bilanci, crisi personali e altre complicazioni emerse nel difficile periodo di separazione forzata.

Anche amanti e relazionali extraconiugali tornano ad avere il loro spazio ma a giudicare da dalle sanzioni divulgate anche durante il lockdown alcuni sembrano aver trovato occasione per incontri fugaci con il pretesto delle uscite consentite e barcamenandosi “tra le righe” dell’autocertificazione.

I single rappresentano uno scenario altrettanto variegato. Moltissimi hanno popolato le app di incontri, chi alla ricerca dell’anima gemella, chi per condividere qualche momento di sexting.

Il trend sembra comunque l’essersi soffermati più del solito nell’approfondire confidenze e affinità senza l’impazienza di dover concretizzare il prima possibile un tête-à-tête. Molti dei “match” andati a buon fine si trovano solo adesso a passare dal virtuale alla “prova del nove” del primo appuntamento. Non mancano in tal senso i primi attriti circa l’opportunità di incontrarsi subito o per cautela attendere ancora un po’, assicurarsi distanza e mascherina o restare aperti a improvvisazioni. Sono molti a voler evitare per il momento nuovi incontri e frequentazioni per timore del contagio, d’altronde l’ansia da malattia è stata inevitabilmente un disagio molto diffuso e richiederà tempo per essere superata anche di fronte al via libera per abbassare progressivamente la guardia.

Non disponiamo di certezze circa la trasmissione del coronavirus per via sessuale ma alcuni studi ne hanno rilevato la presenza nei testicoli e nello sperma, suggerendo una necessaria cautela. La già nota profilassi per evitare la trasmissione via aerea, tramite bacio e scambi di saliva basta d’altronde a rendere ancora impervi i nuovi incontri sessuali, considerando d’altronde che la mascherina può essere sconsigliata durante l’attività fisica.

Questo periodo di iper-attenzione ai rischi di contagio e alle misure di protezione personale potrebbero incoraggiare anche in seguito una maggiore propensione ad abitudini preventive come un più diffuso utilizzo del condom nei rapporti occasionali. Se in questa fase di transizione la prudenza è d’obbligo, sarà auspicabile in futuro tenersi altrettanto informati e attivi riguardo alle misure di prevenzione primaria a tutela della nostra salute e di quella pubblica, come nel caso dell’HIV e delle malattie a trasmissione sessuale. Allo stesso tempo si tratterà di abbandonare l’immaginario e la percezione di una fisicità vissuta come pericolosa e contagiosa “fino a prova contraria” così da poter tornare a fidarci quando sarà possibile dei nostri corpi e del calore del contatto reciproco.

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