È una rivendicazione pubblica, su Facebook, sulla quale indaga la Digos. È quella accompagnata da un video della rapida azione, dell’imbrattamento della statua di Indro Montanelli a Milano, pubblicata dalla pagina Rete Studenti Milano e firmata con Lume, sigla che si vede anche in fondo al filmato, ovvero Laboratorio universitario metropolitano.
Il testo comincia citando Montanelli: «Gli italiani non imparano niente dalla Storia, anche perché non la sanno». Parole definite spocchiose, anche perché, scrivono gli studenti, «crediamo di aver dimostrato – al contrario – di conoscerla molto bene. Siamo convinti che, senza una giusta revisione critica, la storia non possa definirsi tale. Essa va intesa come materia viva, soggetta a cambiamenti, e non possiamo fingere di non sapere che le statue che ne celebrano i protagonisti hanno una funzione sociale collettiva, perché occupano lo spazio pubblico rappresentando ciò che una classe dirigente decide di celebrare della propria storia».
Ragioni o torti a parte, e contestualizzazioni molto a parte, la retorica è di quelle già sentite, non tanto nere (o rosse) quanto negli anni Settanta, ma poco ci manca. Di fatto, sulla pagina si chiede «l’abbattimento della statua a suo nome. Non possiamo accettare che vengano venerati come esempi da imitare personaggi che hanno fatto dello schiavismo, del colonialismo, della misoginia, del fascismo e del razzismo una mentalità con ben pochi ripensamenti».