L’8 luglio 1497 l’esploratore e navigatore portoghese Vasco da Gama salpa da Lisbona diretto in India. Da Gama è il primo europeo a navigare direttamente fino in India doppiando Capo di Buona Speranza.
Nato a Sines il 3 settembre 1469 da una donna nobile inglese e dal padre, Estêvão da Gama, partecipò ancora in giovane età a varie spedizioni portoghesi lungo la costa occidentale dell’Africa. All’inizio del XV secolo, la scuola di navi del re del Portogallo Enrico il Navigatore aveva esplorato sempre di più le coste dell’Africa occidentale. Intorno al 1460 il profilo della missione della marina portoghese andava mutando nella ricerca dell’agognata Rotta delle spezie, un passaggio per l’India intorno alla punta meridionale dell’Africa. Un successo di questo progetto avrebbe permesso di fare a meno dell’intermediazione di commercianti arabi, persiani, turchi e veneziani, che gravava sul prezzo delle spezie orientali come il pepe, la noce moscata e i chiodi di garofano.
Verso la fine del secolo, questa ricerca stava giungendo a compimento. Nel 1488 Bartolomeo Diaz era riuscito a raggiungere il Capo di Buona Speranza, mentre Pêro da Covilhã aveva viaggiato per terra fino a Calicut, esplorando possibili fonti di approvvigionamento di spezie sul subcontinente indiano. Non rimaneva che unire i due segmenti del viaggio.
Questo compito fu inizialmente affidato a Estêvão da Gama, il padre di Vasco; ma questi morì prima di poter affrontare il viaggio. Nonostante il figlio avesse allora meno di trent’anni, i servigi resi al Re di Portogallo Manuele I lungo la Costa d’Oro sembrano averlo qualificato abbastanza da farlo incaricare della missione, al posto del più anziano Bartolomeo Diaz.
Vasco da Gama lasciò Lisbona l’8 luglio 1497 sulla sua ammiraglia, la nave São Gabriel (120 t), accompagnata dalla São Rafael (100 t) sotto il comando di Nicolao Coelho e dalla Santa Fé sotto il comando del fratello Paulo da Gama, una nave da carico e un equipaggio di 150 uomini. Accompagnato da Bartolomeo Diaz fino al Capo di Buona Speranza proseguì da solo arrivando in India, a Calicut, il 20 maggio 1498. Una volta arrivato, iniziò subito le trattative, fortemente avversate dai mercanti arabi del luogo, con lo Zamorin, il principe locale, cercando di ottenere vantaggi commerciali. Dopo mesi di sforzi diplomatici da Gama ottenne una concessione e ripartì l’8 ottobre, lasciandosi dietro alcuni dei suoi uomini con l’incarico di stabilire un insediamento commerciale. Al suo ritorno a Lisbona, il 9 settembre 1499, venne accolto trionfalmente come l’uomo che aveva portato a compimento un progetto iniziato ottant’anni prima, ed insignito del titolo di “Ammiraglio dell’Oceano Indiano“.
Nel 1502 Vasco da Gama partì al comando di una flotta composta da 21 navi da guerra. Istituì guarnigioni lungo la costa dell’Africa orientale, agì da filibustiere contro diverse navi arabe e infine sconfisse la flotta di Calicut. Da vincitore, impose un trattato di pace che assicurò al Portogallo il monopolio sul commercio di spezie tra le Indie e l’Europa. Questa missione di guerra pose le basi per l’egemonia della flotta portoghese nell’Oceano Indiano.
Fu in questa occasione che Vasco da Gama, nel competere coi locali mercanti, perpetrò atti di estrema crudeltà ai danni degli abitanti dei luoghi da lui toccati, guadagnandosi una penosa notorietà in India. Durante il suo viaggio alla volta di Calicut, da Gama intercettò una nave carica di pellegrini musulmani a Madayi, che si spostava da Calicut a La Mecca. Testimoni oculari del misfatto, Thomé Lopes e Gaspar Correia, parlano di 400 vittime maschili e di 50 donne che li accompagnavano, oltre a un ambasciatore egiziano, tutti trucidati, malgrado costoro avessero promesso somme cospicue per il loro rilascio. Vasco da Gama guardò la scena attraverso l’oblò e vide le donne che portavano oro e gioielli e sollevavano i loro bambini per chiedere pietà.
Al ritorno in Portogallo, venne insignito dell’Ordine Supremo del Cristo. Nominato Conte di Vidiguera, ricevette dei terreni prima appartenuti al casato dei Braganza. Da Gama vi si ritirò, ma venne richiamato in servizio nel 1524, per tornare in India da Viceré. Poco dopo il suo arrivo tuttavia, morì di malaria nella città di Cochin. Nel 1539 le sue spoglie vennero riportate in Portogallo.