Primo giorno di lezione ormai concluso per oltre 5,6 milioni di studenti. Una ripartenza particolare quest’anno, il primo dell’era Covid, con nuove regole, restrizioni e norme. A stabilirle, il protocollo sicurezza siglato il 6 agosto scorso dal ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina e le organizzazioni sindacali della scuola.
TEMPERATURA – Con una temperatura di 37,5 o in presenza di altri sintomi si deve restare a casa. Il dirigente scolastico (che esercita le funzioni di datore di lavoro nelle scuole statali, ovvero, per le scuole paritarie, il datore di lavoro), per prevenire la diffusione del virus, è tenuto a informare attraverso una un’apposita comunicazione rivolta a tutto il personale, gli studenti e le famiglie degli alunni sulle regole fondamentali di igiene che devono essere adottate in tutti gli ambienti della scuola.
In particolare, le informazioni riguardano: “L’obbligo di rimanere al proprio domicilio in presenza di temperatura oltre i 37.5° o altri sintomi simil-influenzali e di chiamare il proprio medico di famiglia e l’autorità sanitaria; – il divieto di fare ingresso o di poter permanere nei locali scolastici laddove, anche successivamente all’ingresso, sussistano le condizioni di pericolo (sintomi simil-influenzali, temperatura oltre 37.5°, provenienza da zone a rischio o contatto con persone positive al virus nei 14 giorni precedenti, etc.) stabilite dalle Autorità sanitarie competenti; – l’obbligo di rispettare tutte le disposizioni delle Autorità e del Dirigente scolastico (in particolare, mantenere il distanziamento fisico di un metro, osservare le regole di igiene delle mani e tenere comportamenti corretti sul piano dell’igiene)”.
Per evitare assembramenti negli edifici scolastici “le istituzioni scolastiche con opportuna segnaletica e con una campagna di sensibilizzazione ed informazione comunicano comunità scolastica le regole da rispettare”, stabilisce il Protocollo sicurezza precisando che “nel caso di file per l’entrata e l’uscita dall’edificio scolastico, occorre provvedere alla loro ordinata regolamentazione al fine di garantire l’osservanza delle norme sul distanziamento sociale. Ogni scuola dovrà disciplinare le modalità che regolano tali momenti in modo da integrare il regolamento di istituto, con l’eventuale previsione, ove lo si ritenga opportuno, di ingressi ed uscite ad orari scaglionati, anche utilizzando accessi alternativi”.
Il documento prevede poi che “L’eventuale ingresso del personale e degli studenti già risultati positivi all’infezione da Covid-19 deve essere preceduto da una preventiva comunicazione avente ad oggetto la certificazione medica da cui risulti la “avvenuta negativizzazione” del tampone secondo le modalità previste e rilasciata dal dipartimento di prevenzione territoriale di competenza”.
“L’accesso agli spazi comuni deve – inoltre – essere contingentato, con la previsione di una ventilazione adeguata dei locali, per un tempo limitato allo stretto necessario e con il mantenimento della distanza di sicurezza”, prevede ancora il Protocollo stabilendo che “pertanto il dirigente scolastico valuta l’opportunità di rimodulare le attività didattiche nelle aule, eventualmente alternando le presenze degli studenti con lezioni da remoto, in modalità didattica digitale integrata”.
Il protocollo prevede poi che “l’utilizzo delle aule dedicate al personale docente (cd aule professori) è consentito nel rispetto del distanziamento fisico e delle eventuali altre disposizioni dettate dall’autorità sanitaria locale.
Anche l’utilizzo dei locali adibiti a mensa scolastica è consentito nel rispetto delle regole del distanziamento fisico, eventualmente prevedendo, ove necessario, anche l’erogazione dei pasti per fasce orarie differenziate”. “La somministrazione del pasto – si legge ancora nel documento – deve prevedere la distribuzione in mono-porzioni, in vaschette separate unitariamente a posate, bicchiere e tovagliolo monouso e possibilmente compostabile. Per quanto riguarda le aree di distribuzione di bevande e snack, il Dirigente scolastico ne indica le modalità di utilizzo, eventualmente anche nel Regolamento di Istituto, al fine di evitare il rischio di assembramento e il mancato rispetto del distanziamento fisico”.
“Sulla base di un’apposita convenzione tra Ministero dell’Istruzione e Consiglio Nazionale Ordine Psicologi saranno promosse attività di sostegno psicologico per fare fronte a situazioni di insicurezza, stress, timore di contagio, difficoltà di concentrazione, situazione di isolamento vissuta”, si legge ancora.
“Abbiamo lavorato per trovare nuovi spazi e garantire il distanziamento di un metro. Negli altri Paesi europei dove c’è metro di distanza bene altrimenti mettono tutti la mascherina. In Italia se c’è il distanziamento la mascherina al banco si può abbassare”, ha poi affermato la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina a “Agorà” su Rai 3 lo scorso 7 settembre, ribadendo che “la mascherina si deve usare nei movimenti di dinamicità: quando il ragazzo va al bagno, durante la ricreazione”.
“Se c’è il metro di distanziamento, e stiamo lavorando affinché il 100% degli studenti si possa distanziare, al banco la mascherina si può abbassare e si deve utilizzare nei momenti di dinamicità, quando c’è movimento. Nelle situazioni statiche in cui si è distanziati, la mascherina si può abbassare. Siamo l’unico Stato che fornirà 11 milioni di mascherine al giorno a personale e studenti”, ha spiegato la ministra Azzolina.