Tamara Lunger alle prese con l'Appennino toscoromagnolo

Tamara Lunger, 82 giorni in camper per scalare le vette d’Italia

Monte Bianco
Dal Monte Bianco verso l’orizzonte

L’Etna, le cime dell’Appennino, i ghiacciai, il Monte Bianco. Tamara Lunger, alpinista ed esploratrice dell’Alto Adige, è giunta alla finish line della sua spedizione made in Italy: un tour italiano di 82 giorni in camper, raggiungendo e scalando tutte le vette più alte di ogni regione.

Il Tour è partito il 1° luglio dal paese di origine di Tamara in Alto Adige e si è concluso nella stessa regione con la salita dell’ultima cima, l’Ortles.

Il Gran Sasso, il Monte Pollino, l’Etna, La Marmora, Il Monte Cimone e il Monte Bianco, solo per citare alcuni nomi delle più alte cime italiane che Tamara ha raggiunto in questi mesi, attraverso un programma davvero completo che ha compreso varie attività sportive dal trekking alla scalata, dal parapendio alla corsa e alla bici, fino alla canoa. 

9300 km di esplorazione e soprattutto di scoperta del territorio, con la possibilità per Tamara di raggiungere i suoi obiettivi sportivi, ma allo stesso tempo di conoscere le bellezze naturalistiche, culturali e spesso anche culinarie del nostro Bel Paese.

Un tour fortemente voluto da Tamara, pensato e ideato durante i mesi di lockdown in cui è stato grande il suo desiderio di tornare all’aria aperta, nella natura, e soprattutto di incontrare le persone e vivere esperienze. E realizzato con il contributo di La Sportiva, Gore-Tex e IDM Südtirol – Alto Adige.

Infatti, il suo è stato anche un viaggio di interazione con alcuni atleti che l’hanno accompagnata nelle salite delle vette e con le persone locali dei posti che ha visitato che le hanno dimostrato una premurosa accoglienza

“Il tour è stato impegnativo: ci sono stati giorni di grande caldo soprattutto a luglio in sud Italia in cui è stato davvero dura fare attività sportiva. Allo stesso tempo, ci sono stati giorni di meteo e condizioni difficili che mi hanno obbligata a cambiare i piani e i percorsi. Senza dimenticare le difficoltà nel trovare sempre dei compagni di scalata e la organizzazione giornaliera” racconta Tamara Lunger. “Ripensando però a tutto il mio viaggio, il mio sentimento è di estrema gratitudine: sono felice di aver visto luoghi che non conoscevo, pur essendo italiana, di aver incontrato persone appassionate e contente di conoscermi, di aver scalato montagne che mi regalavano panorami mozzafiato, di aver assaggiato tutte le specialità italiane che mai avevo provato, di aver vissuto un’esperienza unica e anche diversa dalla spedizione che sono abituata a intraprendere. Per la prima volta non è stato importante essere solo io la protagonista, ma anche tutte le persone lungo il mio percorso, dal bambino fino all’anziano. Mi sono sentita parte di qualcosa di grande, vivendo la testimonianza di andare per la propria strada e dare gambe ai propri sogni”.

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