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Sei miliardi in meno per il benessere; colpa del Covid-19

Gli italiani continuano a sentirsi bene e, in larga parte, a essere attenti alla cura di sé e della propria immagine, ma la crisi Covid-19 ha inevitabilmente fatto sentire i propri effetti, con ripercussioni sugli acquisti di prodotti e servizi per il benessere, scesi nell’ultimo anno a 37 miliardi di Euro, contro i 43 miliardi del 2018 (rilevazione: ottobre 2018).

Questo il dato principale che emerge dal Rapporto sull’Economia del Benessere 2020, seconda edizione dell’indagine voluta da Philips e realizzata da DOXA per analizzare stili di vita, abitudini e tendenze di consumo degli italiani.

In Toscana la spesa per il benessere ammonta a quasi 2,3 miliardi di euro, dei quali il 38% è riservato alla sana alimentazione, il 22% alla cura del corpo e il 21% all’attività fisica.

All’interno del loro paniere, i toscani continuano a dedicare una porzione di spesa per la sana alimentazione leggermente inferiore alla media nazionale (38% Vs 40%),ma sono tra i più attenti alla sostenibilità quando fanno la spesa: il 45% che sceglie marche e prodotti green (Vs 39% media nazionale) e quasi 4 prodotti su 10 tra quelli che mettono nel carrello sono ecosostenibili (Vs 3,6 media Italia).

A fronte di una spesa rimasta sostanzialmente invariata (510 mln €), gli abitanti della Toscana sono tra quelli che più hanno ridotto il tempo dedicato alla Cura del corpo. Cala al 26% (Vs 33% del 2018) la percentuale di quanti vi dedicano almeno un quarto del proprio tempo, 5 punti percentuali sotto la media nazionale (31%), anch’essa in netta flessione rispetto al 2018 (37%) anche come conseguenza del lockdown.

Malgrado una netta flessione della spesa per l’attività fisica (- 100 mln circa; -16% Vs 2018) i toscani risultano tra i più attivi d’Italia, con il 79% che si tiene in movimento (Vs 76% media nazionale) e il 57% che pratica qualche sport (Vs 54% media). Un dato, quest’ultimo, che pone la Toscana al primo posto in Italia, e che è di ben 15 punti percentuali superiore rispetto al 2018 (42%).

Sul versante stress e qualità del sonno, gli effetti della pandemia hanno avuto in Toscana ripercussioni in linea con la media nazionale. Ciò significa comunque che, a fronte di livelli di stress sostanzialmente simili a quelli del 2018, i toscani hanno invece visto crescere sensibilmente la quota di quanti soffrono di problemi di insonnia, che oggi si attesta al 58%, in linea con la media nazionale (59%) ma 13 punti percentuali sopra la precedente rilevazione (45% nel 2018).

A fronte di questi dati l’82% degli abitanti della regione valuta positivamente il proprio stato di salute, in linea con il dato nazionale (81%) ma leggermente sotto la precedente rilevazione (84% nel 2018).

“La crisi indotta dal Covid-19 ha impattato anche sulla spesa che gli italiani dedicano a prodotti e servizi per il benessere, che hanno registrano una contrazione di oltre 6 miliardi rispetto al dato 2018” – ha commentato Simona Comandè, General Manager Philips Italia, Israele e Grecia. “A questo periodo di sfide senza precedenti, Philips ha risposto mettendo al centro 3 elementi chiave della nostra strategia: innovazione, digitalizzazione e sostenibilità. Creare dunque soluzioni all’avanguardia, in grado di fare la differenza, anche a distanza, per clienti e consumatori, e di supportare al tempo stesso i nostri obiettivi di sviluppo sostenibile. Abbiamo lavorato per trasformare un problema in un’opportunità e proprio la crescente attenzione dei consumatori italiani verso la sostenibilità e l’ambiente, emersa da questa seconda edizione del nostro Rapporto, ci stimola a rinnovare il nostro impegno quotidiano a migliorare la vita delle persone”.

Italia

L’81% degli abitanti del Belpaese valuta oggi positivamente il proprio stato di salute generale, un dato praticamente invariato rispetto alla precedente edizione del Rapporto. Ciononostante l’emergenza Covid-19 ha generato contraccolpi significativi sulle pratiche e gli acquisti orientate alla prevenzione, alla sana alimentazione e alla componente edonistica del benessere.

Sebbene la ripartizione del paniere di spesa sia in linea con quanto rilevato nella prima edizione della ricerca – 40% della spesa riservato alla sana alimentazione (vs 41% 2018), 23% alla cura del corpo (vs 24% 2018) e 19% all’attività fisica (Vs 20% nel 2018) – sono i numeri in termini assoluti a far emergere un quadro sostanzialmente diverso. La spesa in sana alimentazione ammonta quest’anno a 14,9 mld di €, registrando una contrazione del -15% rispetto ai 17,5 mld del 2018, quella per la cura del corpo è scesa a 8,6 mld € dai 10,2 mld € della scorsa rilevazione (-15%), mentre quella per l’attività fisica è pari a 7,1 mld €, segnando un decremento del -17% dagli 8,6 mld € del 2018.

Dopo mesi di lockdown, in cui i cittadini italiani sono stati soggetti a elevati livelli di tensione e incertezza, non è casuale che a reggere il confronto con la rilevazione precedente siano proprio la spesa per la gestione dello stress (4,8 mld vs 4,9 mld 2018 pari a -2%) e per il sonno. Quest’ultima va addirittura in controtendenza, raggiungendo i 2,1 mld €: una crescita del +16% rispetto agli 1,8 mld € del 2018.

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